Sento oggi l’urgenza di dare voce al dolore che strazia uomini donne e bambini, al dolore di chi muore e di chi piange, al dolore delle tante madri che piangono la morte dei figli (ogni ucciso ha una madre) a motivo delle decisioni prese dai tanti Erode che si illudono di essere eterni, di essere padroni della vita”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice nell’aprire, davanti al Teatro Massimo, la marcia della pace alla quale hanno partecipato centinaia di persone.
“Chi pensa che l’assurda guerra della Russia in Ucraina possa concludersi con vinti e vincitori; chi sostiene logiche di opposizione, di dominio; chi misura la forza di un popolo dal potenziale atomico di distruzione; – ha aggiunto Lorefice – chi ritiene che l’attacco ignobile ai civili inermi da parte di Hamas sia un passo utile e giustificato; chi sostiene che la via intrapresa da Israele, quella di una guerra senza quartiere che massacra i civili, donne e bambini inermi, e sembra puntare all’estinzione stessa del popolo palestinese, abbia una qualche ragione storica e politica; chi ritiene di risolvere il fenomeno migratorio con la negazione della dignità umana, i lager e i respingimenti. Ecco, tutti costoro sono fuori dalla logica di Dio perché si sono posti fuori dalla logica dell’umano.
Bestemmiano i nomi di Dio. Siamo qui per costruire un presente umano nel giorno dell’Epifania”.
“Pace in tutte le terre” si legge nello striscione che apre il corteo promosso dalla Diocesi e che vede la partecipazione di numerose associazioni religiose e laiche. La marcia, attraverso via Cavour e via Roma, si conclude in piazza San Domenico dove è stata celebrata una liturgia per la pace nel mondo, per i profughi e le vittime di ogni guerra.