I racconti di Nicola Quagliata
Prefazione
Il capitalismo contemporaneo, nella sua forma globalizzata, condanna la società tutta ad un eterno presente, senza passato né futuro, spegnendo così anche i corsi della storia, e la sua stessa storia. Le guerre, che si affollano negli orizzonti, e non guardano in faccia le vittime che sempre più acquistano il volto dei bambini, non hanno storia. Non hanno storia le vittime ed i carnefici, ai quali viene negato il passatocosì che si trova, nella forza e nelle armi, la propria legittimazione. Tuttavia quello che si è nel presente reca invece tutto il passato individuale e collettivo.Siamo figli del passato, nel bene e nel male.
Nel presente la pubblicità, presentandosi essa stessa come il presente e come realtà unica, col suo sfavillio abbaglia gli individui, presentandosi come la realtà, e nella pubblicità non c’è miseria, non c’è regressione culturale, esclusione scolastica e ritorno dell’analfabetismo, e non ci sono cariche della polizia ed oppressione. A tutto ciò la pubblicità si sostituisce, ed è come se con essa vivessimo nel migliore dei mondi possibili.
La donna, che ora ha pieno riconoscimento giuridico nel mondo, non aveva capacità giuridica al tempo di Contruda, la quale nel 792 d.c. si unisce in matrimonio con Alderisio, a Forino nell’avellinese.
Il giorno successivo al lieto evento si stipula l’atto così detto morgengabe, e Contrudavieneaccompagnata da suo padre, in qualità di mondualdo, suo protettore, che dunque la rappresenti innanzi alla legge.
Il recupero dei linguaggi, delle forme simboliche e dei moduli espressivi del passato, ci fa recuperare la storia degli uomini, delle relazioni tra le classi sociali e di genere.
Il testo riportato di seguito, scritto in latino, su pergamena conservata nell’Archivio annesso alla Biblioteca della Badia di Cava (Arca I,1), è assai complesso, nel linguaggio e nelle forme sintattiche;è come se lo scriba non sapesse leggere ma solo scrivere, ripete frasi e parole già scritte, in modo sconnesso e fuori contesto sintattico, per cui il testo acquista il carattere di “monumento trionfale” del non senso, tanto da essere stato definito illegibile da un anonimo, come può leggersi sul retro della pergamena.
Si tratta di un morgengabe, (dono del mattino) scritto su una pergamena rozzamente ritagliata dalla pelle di animale, scritto con caratteri della minuscola beneventana, con inchiostro nero ottenuto miscelando polvere di carbone, gomma arabicaed acqua.
IL MORGENGABE
Il morgengabe, era un atto pubblico che acquistava validità giuridica il giorno dopo il matrimonio.
Esso consisteva in un dono conferito dal marito alla moglie e consistente nella quarta parte dei propri beni. Con il morgengabesiattestava la onorabilità della donna, in mancanza della quale veniva ripudiata.
Trascrizione paleografica dell’atto
tratta da Codex diplomaticusCavensis, vol. 1.
In nomine domini quinto anno principatumdomni nostri viri gloriosi Grimoaldsummosduxgentislangobardorum mense octobri per indictione prima Ideo quem ego Alderisi una cumconsilio et bolumtatesaldefusi genitori meo havitatori loci forino, dum mihi te cuntrudafilia quondam roderisi de nuceria in meo sociavit coniugio, tune in alia die nuptiarum inter parentes et amicus nostro strado adqetradedittivesuprascripte uxori mee morgincaput; idest de quartamportionemsubstantie mee quod me iuxtohordine a germanismeis sorte teugerit; idesttam case quam et intrinsicus case, curte, territoriis, vineis, campis, pratis, silviscultus vel incutum, planuset in monte, homnia et de omnibus de quitquit visus sum abere de quartamportionem mea munativitradedit ad possidendum et per huncbellibellum scriptum et a testesrovoratumostendereprevidimussicundumritum genti nostremlangobardorumdecernet, ut in foturo pro hanc causa periurio non percurrat et secundumedicte pagine in alia die botorum de quartamrationem una tivequesupra uxori mee tradeditquitquitexinde facere boluerit bel iudicare in tua sit potestate, quamhancchartulammorgincaput in alia die botorum te ursusnotariusscribendumrogavimus. Actum forinese mensi et indictionesuprascriptafeliciter.
Signum manus alderisi viro eius et aldefusi genitore et consentientes
qui hanc chartula morgincaputcommuniterfieritrogavimus.
– Melonianus me teste subscripsi.
– Ego maiofiliomelonianisculdais me teste subscribisi
– Ego aceprandufiliumeloniani me teste subscripsi
– Ego ermoaldnotariusrogatus a suprascripti me teste subscripsi
– Signum manus liospertisculdais qui hoc signumfecit
– Signum manus farecastifilii quondam alviniani et ursifilii quondam moranitestes
– Signum manus de fili quondam asfride teste
Biblioteca Badia di Cava, Archivio Cavense, Codex DiplomaticusCavensis, vol. 1, pp. 1-2.
Traduzione letterale del testo
Nel nome del Signore, nell’anno quinto del regno di nostro signore, l’uomo glorioso Grimoaldo, capo supremo della nazione longobarda, nel mese di ottobre, col primo atto d’accusa.
Pertanto, io Alderisi, con il consiglio e il consiglio di Aldefus, mio genitore, abitante della corte locale, mentre tu, figlia di Roderisi, che una volta mi avevi unito al mio matrimonio, in un altro giorno delle nozze, tra i miei genitori e un amico, hanno consegnato il morgincap a mia moglie come descritto sopra; cioè della quarta parte dei miei beni, che mi è stata assegnata dalla sorte dei miei tedeschi accanto all’orda; cioè sia le case che ciò che vi era intrinseco, l’aia, i territori, le vigne, i campi, i prati, i boschi, il culto, ovvero l’incolto, la pianura sul monte, la gente, e tutto ciò che riguarda ciò che mi apparve lontano dalla quarta porzione di mia madre ha (mia madre ha ) in possesso, e da questa fattura scritta, e dai testimoni, prevedemmo di mostrare il rovorat, secondo l’usanza della nostra nazione dei Longobardi, affinché in futuro egli non spergiuro per questa causa, e secondo l’editto sulla pagina, in un altro giorno dei bot, riguardo al quarto che ha consegnato sopra a mia moglie;
ti abbiamo chiesto di scrivere questa carta morgincaput in un altro giorno dei robot portano reporter. L’atto straniero del mese e l’accusa di cui sopra hanno avuto successo. Abbiamo chiesto il segno della mano di Alderis, suo marito, e padre di Aldefus, e abbiamo concordato che questa carta fosse resa comune a Morgincaput.
– Meloniano mi sono iscritto come testimone.
– Mi sono iscritto come testimone per il figlio del maggiore Meloniano
– Mi sono iscritto come testimone del figlio di Melonio –
Ho ermoaldo il notaio, richiesto da quanto sopra, mi sono firmato come testimone
– Il segno della mano di LeospertSculdes che ha realizzato questo segno
– Testimoni il segno della mano di Farecasta, figlio di Alvinio, e di Orsa, figlio di Morano
– Testimone il segno della mano del figlio del vecchio Asfrid da tradurre
Traduzione narrativa del testo latino volgare
Regèsto di morgengabe 792 d.c., di Nicola Quagliata.
Nel nome del signore, nell’anno quinto del regno di nostro signore, l’uomo glorioso Grimoaldo, capo supremo della nazione longobarda, nel mese di ottobre, inizio il primo annuncio. (col primo atto di accusa).
Il 10 di Ottobre, mercoledì, dell’anno 792 d.c, a Forino nell’avellinese, io Alderisi, sicundumritum genti nostremlongobardorumdecernet, seguendo il consiglio, il potere, il favore ed di Aldefus, mio genitore abitante nella corte locale
del luogo di Forino,
prendo in sposa Contruda, figlia di Roderisi, originaria de Nuceria, ed a lei consegno, il giorno successivo a quello del matrimonio, il morgincap, che è costituito della quarta parte dei miei beni, assegnatemi dalla sorte, cioè, sia le case che ciò che vi era intrinseco: – l’aia,
-i territori,
-le vigne,
-i campi,
-i prati,
-i boschi,
-il culto, ovvero l’incolto,
-planuset in monte,
-la gente del territorio.
Tutto ciò mi appare lontano dalla quarta porzione che ha in possesso mia madre e che come donna ha avuto in sorte.
Per il matrimonio abbiamo previsto questa fattura scritta e i testimoni, e abbiamo mostrato a tutti il morgengabe, secondo l’usanza della nostra nazione dei longobardi, affinché in futuro non vi sia spergiuro, per questa causa, che rinneghi quanto scritto su questa pagina del morgengabe, riguardo al quarto che ho consegnato sopra a mia moglie, scritta in un giorno diverso da quello del matrimonio rispettando le nostre usanze e leggi.
Nessuno in futuro potrà dire che io non abbia consegnato il morgengabe, ossia la quarta parte dei miei beni, a mia moglie, il giorno successivo a quello delle nozze, come prevede l’usanza e la legge della nazione longobarda.
L’annuncio di cui sopra ed il matrimonio hanno avuto successo, sono stati realizzati.
Io Alderisis, marito di Contruda, ho chiesto a mio padre Aldefus
la firma, con il segno della sua mano, e abbiamo concordato che questa carta fosse resa comune a morcincaput .
(seguono le firme dei testimoni)
– Meloniano mi sono iscritto come testimone.
– Mi sono iscritto come testimone per il figlio del maggiore Meloniano
– Mi sono iscritto come testimone del figlio di Melonio –
Ho ermoaldo il notaio, richiesto da quanto sopra, mi sono firmato come testimone
– Il segno della mano di LeospertSculdes che ha realizzato questo segno
– Testimoni il segno della mano di Farecasta, figlio di Alvinio, e di Orsa, figlio di Morano
– Testimone il segno della mano del figlio del vecchio Asfrid da tradurre
Foto pubblicata su autorizzazione del Direttore della Biblioteca Statale del Monumanto Nazionale della Badia di Cava d. Carmine Allegretti, che si ringrazia per la sensibilità. Si ringraziano altresì per la collaborazione, i suggerimenti e le osservazioni critiche D. Pietro, òaP.ssa Anna e la D.ssa Nicoletta.