“Dopo errori procedurali e violazione dei regolamenti, che hanno portato lunedì scorso alla sospensione e al rinvio del Consiglio comunale di Favignana, domani giovedì 14 marzo sarà discussa in aula la proposta di decadenza avanzata nei miei confronti. Anche questo rinvio, come la convocazione precedente, è in violazione di tutte le procedure e dei regolamenti. Ritengo necessario, alla vigilia del voto, chiarire la mia posizione e denunciare pubblicamente l’azione di killeraggio politico di cui sono vittima. L’accusa di assenteismo mossa contro di me è strumentale e falsa. L’obiettivo principale dei promotori di questa iniziativa è eliminare un consigliere comunale non compiacente per sostituirlo con il successivo e approvare la mozione di sfiducia avanzata nei confronti del sindaco Francesco Forgione. Nelle settimane scorse mi è stato chiesto di apporre la mia firma, indispensabile per raggiungere il numero di otto necessario per fare passare l’atto. Mi sono rifiutata, legittimamente, di farlo non condividendo le motivazioni e le argomentazioni che stanno alla base dell’iniziativa. Sono scomoda e quindi devo essere eliminata e sostituita con un consigliere compiacente pronto a firmare la mozione di sfiducia.
La prova che ciò che dico è vero sta nella fretta con cui la presidente del Consiglio comunale Emanuela Serra ha convocato per lunedì scorso l’assemblea in violazione di quanto previsto dalla procedura. Non era stata nemmeno istruita la pratica della mia decadenza da parte dell’Ufficio competente e non vi era alcuna relazione istruttoria di un dirigente funzionario del Comune a supporto. Tutto era già preordinato. In violazione delle procedure si era deciso in anticipo di votare la mia decadenza senza neanche leggere le mie osservazioni e le giustificazioni fornite, come previsto dalle norme, ai consiglieri comunali per le loro valutazioni. Solo grazie alle legittime contestazioni e puntuali osservazioni di un consigliere comunale la seduta è stata sospesa e rinviata a domani. Ma ancora più gravi sono le pretestuose accuse che vengono avanzate nei miei confronti. Sono accusata di essermi assentata ripetutamente e immotivatamente, non rispettando il mandato conferitomi dagli elettori. Faccio il medico di base. Il mio lavoro mi impone obblighi verso gli assistiti. Mi sono assentata per impegni indifferibili legati all’esercizio della mia professione e familiari o perché fuori sede. Le mie assenze, come ho già ampiamente documentato, sono sempre state giustificate, motivate e comunicate. Non ho mai mostrato disinteresse nei confronti della comunità egadina che mi onoro di rappresentare. Ho partecipato attivamente. Ho presentato interrogazioni scritte e firmato in diverse occasioni anche atti di indirizzo. Ho promosso e partecipato a diverse iniziative in favore della comunità, moderando incontri su importanti temi e prendendo parte ad eventi in rappresentanza dell’Amministrazione. Mi sono assentata anche nei precedenti anni senza ricevere nessuna contestazione. Perché si è deciso di colpirmi solo ora? Anche altri consiglieri si sono assentati. Perché si è deciso di procedere solo contro di me e proprio a ridosso della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco? Come mai l’attivazione della procedura per la mia decadenza porta la stessa data del deposito della mozione di sfiducia al sindaco Forgione firmata da sette consiglieri comunali? Vogliamo davvero credere che si tratta di un caso? Sappiano, i promotori di questa iniziativa, che io ho la coscienza a posto, la consapevolezza delle mie scelte. La passione per le Egadi è sempre stata e sarà pari all’impegno e la passione che metto ogni giorno nella mia famiglia e nella mia professione. Per queste ragioni, se la mia decadenza dovesse essere approvata, non esiterò ad assumere tutte le iniziative in tutte le sedi che mi sono consentite dalla legge. Essendo chiare a tutti le ragioni del mio esautoramento illegittimo, esclusivamente finalizzato all’approvazione della mozione di sfiducia, coloro che voteranno l’atto si assumeranno gravi responsabilità di cui dovranno rispondere dinanzi agli organi competenti.