Si alzano i toni del confronto politico nelle Egadi, dopo l’annuncio della presentazione di una mozione di sfiducia contro il sindaco Francesco Forgione. Sfiducia che però per avere i numeri ha bisogno di un altro voto in aula consiliare, e a fare da ostacolo è la consigliera comunale Giuseppina Salerno. Ed è su questo punto che il confronto si è trasformato in scontro, e il clima si è surriscaldato. Improvvisamente contro la Salerno è stata avviata dalla presidenza del Consiglio comunale, la presidente Emanuela Serra sta dalla parte della mozione, una procedura per la sua decadenza, e questo a causa di ripetute assenze che non sarebbero giustificate. Lunedì scorso l’assemblea consiliare però si è conclusa con un rinvio a oggi, dopo che un consigliere comunale ha osservato procedure irregolari nella proposizione della delibera. A parlare senza nascondere nulla è invece la consigliera comunale Salerno: “E’ in corso – dice – un’azione di killeraggio politico contro la mia persona L’accusa di assenteismo mossa contro di me è strumentale e falsa. L’obiettivo principale dei promotori di questa iniziativa è eliminare un consigliere comunale non compiacente per sostituirlo con il successivo e approvare la mozione di sfiducia avanzata nei confronti del sindaco Francesco Forgione. Nelle settimane scorse mi è stato chiesto di apporre la mia firma, indispensabile per raggiungere il numero di otto necessario per fare passare l’atto. Mi sono rifiutata, legittimamente, di farlo non condividendo le motivazioni e le argomentazioni che stanno alla base dell’iniziativa. Sono scomoda e quindi devo essere eliminata e sostituita con un consigliere compiacente pronto a firmare la mozione di sfiducia. La prova che ciò che dico è vero sta nella fretta con cui la presidente del Consiglio comunale Emanuela Serra ha convocato per lunedì scorso l’assemblea in violazione di quanto previsto dalla procedura. Non era stata nemmeno istruita la pratica della mia decadenza da parte dell’Ufficio competente e non vi era alcuna relazione istruttoria di un dirigente funzionario del Comune a supporto. Tutto era già preordinato. In violazione delle procedure si era deciso in anticipo di votare la mia decadenza senza neanche leggere le mie osservazioni e le giustificazioni fornite… Sono accusata di essermi assentata ripetutamente e immotivatamente, faccio il medico di base. Il mio lavoro mi impone obblighi verso gli assistiti. Mi sono assentata per impegni indifferibili legati all’esercizio della mia professione e familiari o perché fuori sede. Le mie assenze, come ho già ampiamente documentato, sono sempre state giustificate, motivate e comunicate. Non ho mai mostrato disinteresse nei confronti della comunità egadina. Mi sono assentata anche nei precedenti anni senza ricevere nessuna contestazione. Perché si è deciso di colpirmi solo ora? Anche altri consiglieri si sono assentati. Perché si è deciso di procedere solo contro di me e proprio a ridosso della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco? Come mai l’attivazione della procedura per la mia decadenza porta la stessa data del deposito della mozione di sfiducia al sindaco Forgione firmata da sette consiglieri comunali? Vogliamo davvero credere che si tratta di un caso? Sappiano, i promotori di questa iniziativa, che io ho la coscienza a posto, la consapevolezza delle mie scelte. Sono chiare a tutti le ragioni del mio esautoramento illegittimo, esclusivamente finalizzato all’approvazione della mozione di sfiducia”. L’atto di accusa contro Forgione è stato promosso da un suo ex assessore, Francesco Sammartano e condiviso dai consiglieri Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Kim Ernandez, Giuseppe Bannino, Emanuela Serra e Antonella Armetta: “l’azione politico amministrativa del sindaco Forgione – sostengono – si è contraddistinta fin da subito per l’incapacità di qualunque forma di programmazione degli interventi da effettuare in condivisione non solo con la giunta ed il consiglio comunale ma con l’intera comunità isolana”. “Sono estremamente sereno – ha replicato il sindaco Forgione – In questi anni ho sempre operato per il bene della comunità garantendo trasparenza amministrativa, rigore etico e morale e, soprattutto, una gestione corretta degli appalti. Una eventuale sfiducia in questo momento non sarebbe solo strumentale ma dannosa per la stabilità e lo sviluppo delle isole Egadi”,