Si chiude con sentenza del Tribunale di Trapani, emessa dopo il patteggiamento richiesto dagli imputati, una brutta storia di “abuso del territorio”, che aveva creato una enorme discarica abusiva a pochi metri dalla “Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco”, dove, in una vasta area confinante con i fiumi Lenzi e Baiata, si consumava da anni, lo smaltimento illecito di rifiuti, anche con combustione degli stessi.
Per tale attività illecita, che per anni ha prodotto accanto alla Riserva Naturale vasti incendi e colonne di fumi neri, a conclusione delle indagini preliminari, per otto persone e due società del Trapanese era stato richiesto il rinvio a giudizio per “inquinamento ambientale”, con invasione di pubblici terreni e gestione illecita di rifiuti nella forma del trasporto e creazione di discarica abusiva. Inoltre, erano stati contestati anche i delitti di truffa e false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria.
La sentenza del Tribunale di Trapani, emessa dopo il patteggiamento richiesto dagli stessi imputati, ha disposto la condanna di reclusione, con sospensione condizionale della pena e multe, con confisca delle aree e l’obbligo di ripristino dei territori inquinati.
“Una vera vittoria per il territorio e per l’ecosistema protetto delle saline” dichiara il WWF Italia – Ente Gestore della Riserva Naturale regionale. Il ringraziamento va agli organi inquirenti per l’impegno e la determinazione nelle lunghe e complesse indagini, che hanno condotto al conseguimento di un eccellente risultato per la tutela dell’ambiente.
Importante ed esemplare è l’obbligo di bonifica dei luoghi inquinati; è fondamentale, infatti, ai fini della prevenzione, che si affermi il principio che “qui inquina l’ambiente paga”. Si danneggiano le specie vegetali, animali e gli habitat naturali, ma si arreca un danno a noi stessi e a un bene comune.
La Natura è alla base della nostra salute e del nostro benessere: ci offre aria, acqua, cibo, materie prime e luoghi per lo svago. Non prendendocene cura, compromettiamo il funzionamento delle nostre società e danneggiamo il nostro stesso benessere. Perciò occorre puntare sulla prevenzione, facendo tutto il possibile per evitare che tali situazioni si ripetano ancora.
Un’inchiesta, quella della polizia giudiziaria e della Capitaneria di Porto di Trapani, che aveva portato nell’aprile del 2023 all’esecuzione di 7 misure cautelari e al sequestro di due società, da cui era emerso che tonnellate di rifiuti di ogni tipo venivano sversati nei terreni, a pochi metri dall’area protetta delle saline di Trapani e Paceco, interessando anche i fiumi Lenzi e Baiata, corsi d’acqua che nella parte terminale del loro percorso, prima di sfociare in mare, attraversano la zona A della Riserva Naturale. Nell’area è stato buttato di tutto: mobili, elettrodomestici, pneumatici, sfabbricidi, bitume, che una volta depositati venivano dati alla fiamme.