Sottopasso ferroviario a Trapani, la deputata Ciminnisi (M5S) annuncia interrogazione sullo stop ai lavor

TRAPANI. «La sospensione dei lavori del sottopasso ferroviario di Trapani conferma la peculiarità dei luoghi in cui si sta operando e dimostra la giustezza delle ragioni per le quali all’epoca ci opponemmo al progetto di RFI, troppo entusiasticamente accolto dall’amministrazione e dalla maggioranza del sindaco Tranchida».

Così s’è espressa la deputata regionale trapanese del M5S Cristina Ciminnisi, annunciando un’interrogazione sulla recente sospensione dei lavori nel cantiere per la realizzazione del sottopasso ferroviario, tra la via Marsala e la via Virgilio.

«Apprendiamo da fonti del Comune di Trapani che la ditta appaltatrice non ha ancora consegnato la progettazione esecutiva – dice deputata regionale –. Chiediamo al Governo quali siano le ragioni e le conseguenze dello stop e se è giustificata questa ostinazione nel proseguire in un progetto avversato da gran parte dei trapanesi e che potrebbe anche vedere un aumento dei costi di realizzazione e, se sì, chi sarà chiamato a coprirli. Sui dubbi che avevamo sollevato in una precedente interrogazione, la Regione rispose laconicamente, lavandosene in un certo senso le mani, perché il progetto era di RFI».

«Non ci si venga a raccontare, oggi più di ieri, che Regione Siciliana e Comune di Trapani sono semplici “spettatori” di un progetto calato dall’alto, disposti ad accettare supinamente i piani di RFI sul territorio – dice ancora Ciminnisi -. Approvare modifiche urbanistiche e progetti, pur di aprire cantieri e utilizzare finanziamenti, ma senza piena consapevolezza degli effetti sul territorio, è una responsabilità politica che ha conseguenze concrete sull’assetto della Città. Ci aspettiamo, invece, che quando l’Amministrazione comunale sarà chiamata a dire la propria nel corso dell’iter progettuale, non si limiti a un lasciapassare asettico, come è stato inizialmente per la Zes, ma che stavolta faccia per tempo tutti gli approfondimenti necessari e si assuma eventualmente la responsabilità di avallare un progetto di questo tipo».

«Oggi i trapanesi, soprattutto coloro ai quali si iniziano a prospettare gli espropri – conclude la deputata –, si aspettano risposte esaustive ad una domanda che le riassume tutte: il progetto si farà? A che condizioni?».

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