Riapre il museo del Santuario di San Vito Lo Capo. Grazie ai volontari sarà aperto fino a settembre dalle ore 18.30 alle 23.30

SAN VITO LO CAPO. In occasione dei festeggiamenti per il patrono San Vito, ieri sera è stato riaperto al pubblico il Museo del Santuario. Il Museo del Santuario di San Vito Lo Capo, ospitato nei locali che circondano la chiesa e destinati in antico alla guarnigione e all’accoglienza dei nobili pellegrini,  comprende una notevole collezione di preziosi argenti sacri e parati storici. L’architettura dell’edificio, con le sue sedimentazioni, mostra l’evoluzione del Santuario attraverso i secoli e si presenta come una interessantissima commistione di elementi di costruzione militare (la torre a lancia, le feritoie, il guardaporte, etc…), religiosa (le nicchie votive, il rosone, il campanile, ecc…) e civile (lo scalone nobile, la meridiana, i balconi, ecc…).

Il museo, che quest’anno apre anche le sale del secondo piano e il terrazzo, espone argenti, parati, sculture e pitture, per lo più di manifattura siciliana, che appartengono ad epoche diverse: a partire dal XVI secolo fino ai più recenti del XX secolo. Tra le opere si segnala la statua lignea dell’Immacolata dell’inizio del secolo XVI, l’ Ecce Homo in stucco, realizzato da Orazio Ferraro nel primo ventennio del XVII secolo, opera di delicata fattura, un tempo collocata sull’altare maggiore del Santuario, la casula seicentesca di velluto verde. Particolarmente significativi i parati di probabile produzione iberica della seconda metà del XVI secolo, i parati ricamati di seta policroma ed oro di produzione ericina del sec. XVIII e il completo di parati di color rosso, formata da piviale, pianeta, dalmatica e tunicella, di produzione francese della metà del ‘700.  Dallo scalone nobile si sale ai terrazzi da cui si gode un superbo panorama.

Domani sabato 15 giugno alle ore 18.30 il vescovo Pietro Maria Fragnelli presiederà la concelebrazione eucaristica nella festa di San Vito, patrono della città. Seguiranno la rievocazione storica, la processione e infine i giochi pirotecnici.

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