“Aspide”, verso patteggiamenti e rito abbreviato

L’indagine sulla sanità trapanese: udienza preliminare aggiornata all’11 settembre

Sei degli indagati sulla presunta maxi corruzione scoperta dalla Guardia di Finanza all’interno dell’asp di Trapani, si avviano verso il rito ordinario. L’ex manager dell’Asp, Fabio Damiani, l’ing. Antonella Federico, il dirigente Antonio Sparaco, il medico Renato Candura, la funzionaria Anna Lisa Bianco (attuale presidente del Consiglio Comunale di Trapani) e la donna che avrebbe acconsentito ad una richiesta di natura sessuale per ottenere il rinnovo di una patente, hanno scelto di aderire al rito ordinario, A partire dall’11 settembre inizierà la discussione con l’intervento dei pubblici ministeri, e poi anche delle parti civili, mentre le difese interverranno il 18 ottobre, quando alla fine il giudice delle udienze preliminari deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. Damiani e Federico sono indagati per turbata libertà degli incanti, Sparaco è sotto inchiesta per corruzione, turbata libertà del procedimento, truffa e false attestazioni di presenza in servizio, quest’ultimo reato contestato anche al medico Candura, reato di corruzione contestato ad Anna Lisa Bianco. Il prossimo 11 settembre il gup dovrà decidere anche su altre posizioni che hanno chiesto il rito alternativo.  Hanno chiesto il patteggiamento invece l’imprenditore mazarese Giovanni Iacono Fullone (corruzione), il dipendente Asp Attilio Giovanni Bonavires (corruzione), la dipendente Antonina La Commare (rivelazione di segreto d’ufficio) e l’ex direttore sanitario Gioacchino Oddo (induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà del procedimento, rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio. Richiesta di rito abbreviato è stata avanzata dalla funzionaria Angela Cruciata, indagata per corruzione. L’11 settembre il gup dovrà decidere sulla richiesta di messa alla prova avanzata dal primario ospedaliero Carlo Gianformaggio indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, reato quest’ultimo contestato anche a Gaspare Gianformaggio (figlio di Carlo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Trapani), richiesta se accolta estinguerà il reato.

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