Operazione “Scialandro”, parte civile è il Comune di Custonaci. A ottobre inizierà il processo ordinario a Trapani per altri otto imputati
Si definirà a settembre, nelle udienze preliminari fissate per i giorni 12, 19 e 26 settembre, una parte dell’indagine antimafia “Scialandro” , che nell’ottobre 2023 vide agenti della Dia, della Polizia e dei Carabinieri, eseguire le misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Una inchiesta che delineò il quadro dei rapporti che erano servite a riorganizzare Cosa nostra trapanese nel trapanese. Inchiesta che evidenziò anche l’infiltrazione della mafia all’interno dell’amministrazione comunale di Custonaci, fatti risalenti al periodo antecedente alle ultime elezioni amministrative. Sono state 18 le richieste di rinvio a giudizio, oggetto dell’udienza preliminare svoltasi ieri. Tra gli indagati di spicco: Pietro Armando Bonanno, ex ergastolano, che uscito dal carcere con la semi libertà, avrebbe cercato di riorganizzare le fila della mafia locale, Giuseppe Costa, già condannato per il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, e che era stato oggetto di un altro processo per associazione mafiosa,. Carlo Guarano, già vicesindaco di Custonaci, considerato la “longa manus” dei boss dentro il Comune. Le accuse nei confronti degli imputati includono l’associazione mafiosa, l’estorsione, il traffico di droga e il controllo di attività economiche. Dieci imputati hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato: Gaetano Barone, Giuseppe e Santo Costa, Luigi e Carlo Guarano, Andrea Internicola, Paolo Magro; Giuseppe Maltese, Vito Manzo e Roberto Melita. Altri otto saranno imputati a partire dal 17 ottobre dinanzi al Tribunale di Trapani, collegio presieduto dal giudice Daniela Troja. si tratta di Pietro Armando Bonanno, Gaetano Gigante, Francesco Lipari, Giuseppe Maranzano,Mario Mazzara, Mariano Minore, Francesco Todaro e Giuseppe Zichichi. Solo il comune di Custonaci si è costituito parte civile.
