Io ho assistito, complice, alla macellazione legale del vitello, dal momento in cui a Bruca, al freddo delle quattro del mattino, sul finire dell’anno, è stato prelevato dalla stalla, trasportato al macello a Buseto Palizzolo, e sparato in fronte.
Lui, dal primo momento in cui viene prelevato, capisce che lo stanno per portare al macello, era già capitato tante volte ad altri vitelli prima di lui, che erano stati prelevati e non erano più tornati, e non si rassegna, si dimena e si infuria, ed agita le corna e la coda, spalanca le narici come in un quadro realista e sgrana gli occhi rossi come il fuoco, muggisce la sua disperazione e rivive tutto l’inganno della sua vita, dal primo momento in cui, tra carezze e vocine dolci, è stato portato alle mammelle della madre per succhiare il latte della crescita.