Il procuratore convoca una conferenza stampa Pur davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, «la procura di Termini Imerese non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che pure la legge, comunque molto restrittiva in questo senso, gli mette a disposizione. Accade così che, come pronosticato all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia, si crea un ‘mercato nero delle notizie’», la denuncia del sindacato. In serata l’annuncio dell’incontro con i giornalisti sabato 24 agosto.
«Da quattro giorni su tutti i quotidiani demondo decine di colleghi scrivono del naufragio avvenuto nel mare di Porticello. Un fatto che ha provocato l’interesse della stampa dei cinque continenti sia per l’eccezionalità dell’avvenimento che per la tragica conclusione con le sei vittime che fanno parte dell’establishment economico-finanziario britannico. Davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, però, la fonte che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica è rimasta silente. Il procuratore di Termini Imerese, infatti, non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che pure la legge, comunque molto restrittiva in questo senso, gli mette a disposizione e cioè quelli del comunicato stampa o della conferenza stampa». Lo afferma l’Associazione siciliana della Stampa in una nota pubblicata anche sul proprio sito web giovedì 22 agosto 2024.
«Accade quindi – incalza il sindacato regionale – che, come è stato pronosticato all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia, si crea un ‘mercato nero delle notizie’, con una verifica sempre più complicata e complessa, che mette a rischio la genuinità dell’informazione e che sicuramente complica di molto il lavoro dei cronisti. Dall’altro lato c’è il paradosso che molti colleghi stranieri attraverso le loro ambasciate riescono ad avere le stesse notizie con minori difficoltà. Infine, a complicare una situazione già difficile per tutti questi motivi e per la delicatezza dell’avvenimento e per la sua tragicità, anche la scelta, questa privata, dovuta all’armatrice del veliero affondato, di affidare la privacy dei superstiti ad una società di sicurezza che di fatto evita qualsiasi contatto con i giornalisti che si qualificano come tali e che vorrebbero entrare in contatto con i testimoni della tragedia».
Una situazione, quindi, che «non solo mette in grandi difficoltà i giornalisti che operano sul campo ma che priva l’opinione pubblica di parti importanti del racconto di un fatto di rilevanza mondiale», rileva la giunta regionale dell’Associazione siciliana della Stampa, che esprime «grande preoccupazione» e «invita il procuratore della Repubblica di Termini Imerese a utilizzare almeno gli strumenti che la legge Cartabia, sia pure nelle sue restrizioni, prevede per la comunicazione, e i responsabili della società di sicurezza a cui sono affidati i superstiti del naufragio a rendere possibile un confronto con la stampa».
In serata l’annuncio che il procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha convocato una conferenza stampa sabato 24 alle 10 al palazzo di giustizia termitano. L’incontro verterà sulla vicenda dell’affondamento dello yacht Bayesian, delle cui indagini l’ufficio inquirente di Termini è titolare. Cartosio ha così risposto indirettamente alle sollecitazioni del sindacato dei giornalisti, formulate nel comunicato della giunta dell’Assostampa, e al confronto telefonico con alcuni cronisti.