CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Di seguito la proposta dell’Associazione Pro Castellammare del Golfo riguardo la gestione della rete idrica. “Anche quest’anno, durante la stagione estiva appena conclusa, si sono verificate problematiche in merito all’approvvigionamento idrico, a causa dell’aumento massiccio della popolazione residente nel nostro territorio, grazie ai flussi turistici, nonché a causa della carenza idrica dovuta al lungo periodo di siccità.
Appare evidente come la questione della gestione dell’erogazione del servizio idrico vada affrontata sì con urgenza, ma anche con lungimiranza, con l’obiettivo di uscire dalla costante emergenza estiva.
Attualmente l’EAS (l’ente che gestiva il servizio di erogazione dell’acqua e manutenzione delle reti) è in liquidazione e, pertanto, ogni attività è interrotta. I comuni che hanno dovuto occuparsi della manutenzione straordinaria, sobbarcandosi costi enormi, si sono riuniti in ATI con l’obiettivo di appaltare il servizio a società esterne, che possono essere di natura privata, pubblica o mista.
L’ATI idrico di Trapani non ha ancora provveduto ad appaltare il servizio, rallentata anche da commissariamenti e cambi di governance.
Questa gravissima inadempienza crea, ovviamente, disagi enormi ai cittadini, non solo per la concreta erogazione dell’acqua, ma anche (ad esempio) per l’impossibilità di chiedere volture o nuovi allacci. Inoltre, a causa della mancanza dell’ente preposto alla manutenzione, si raggiunge il paradosso allor quando, in piena estate, e in piena emergenza idrica, si registra la dispersione di ingenti quantità di acqua nel suolo a causa di guasti alla rete il cui ripristino avviene in tempi lunghissimi.
Alla luce di ciò, chiediamo al sindaco Giuseppe Fausto di chiarire lo stato dell’arte dell’ATI idrico di Trapani, relazionando alla cittadina sulle reali tempistiche e/o sulle eventuali soluzioni alternative.
Proponiamo di tentare la via dell’estrema urgenza come motivazione che potrebbe consentire al Comune di Castellammare del Golfo di assumere in proprio il controllo della rete idrica, superando l’impasse dell’ATI idrico di Trapani. A quel punto il nostro Comune, non avendo le risorse e le competenze necessarie per la gestione della rete, potrebbe decidere autonomamente e con celerità di affidare l’incarico a una società terza (pubblica, privata o mista) ma senza dovere sottostare alle tempistiche dell’ATI.”