Vicari, processo verso prescrizione

Trapani, l’indagine “Mare Monstrum”, la tangentopoli del mare. L’ex sottosegretario oggi nello staff di Schifani esce dal dibattimento e chiede indietro gli orologi, Bulgari e Rolex, regalo di Morace e sequestrati dai carabinieri

Per la difesa la prescrizione è certa, i pm si sono riservati di verificare, ma sembra essere scontata la decisione che a novembre dovrà prendere il Tribunale di Trapani. La sentenza di estinzione del reato per prescrizione, così come chiesto dall’avvocato Enrico Sanseverio, porterà fuori dal processo, dove è imputata di corruzione, l’ex sottosegretario al Ministero dell’Economia, la senatrice palermitana Simona Vicari, oggi nello staff del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. L’ex senatrice è tra gli imputati davanti al Tribunale di Trapani, in uno dei processi scaturiti dall’indagine dei Carabinieri denominata “Mare Monstrum”. Una inchiesta esplosa nel 2017 con arresti e avvisi di garanzia, per tangenti versate a politici e dirigenti regionali dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace, titolari della compagnia di navigazione veloce Ustica Lines (poi diventata Liberty Lines), per ottenere agevolazioni e coperture politiche a tutela di loro introiti. La cosiddetta “tangentopoli del mare”. Tra gli arrestati ci furono Ettore Morace (che ha patteggiato già in due processi) e l’allora deputato regionale ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (condannato a quattro anni e sei mesi, col processo di appello in corso). Nel caso dell’ex senatrice Vicari, nel 2016, mentre era sottosegretario (in quota Ncd, il partito del ministro Alfano) durante il Governo guidato da Paolo Gentiloni (ma già lo stesso incarico aveva avuto nei Governi Letta e Renzi), ci sarebbe stato un suo interessamento, su pressione dell’armatore Ettore Morace, nell’ambito della legge Finanziaria 2017, per prevedere riduzioni dell’Iva a favore del cosiddetto trasporto marittimo urbano . Iva passata dal 10 al 5 per cento. Per i Morace fu un vero successo, tanto che Ettore Morace intercettato dai Carabinieri venne ascoltato esprimersi con grande entusiasmo, “è come se avessimo vinto la Champion League”. Favori per la Procura ricambiati con due orologi: dapprima un Bulgari per oltre 7 mila euro (in occasione del varo di un aliscafo nel quale fu chiamata a fare da madrina) e poi, in coincidenza della festività natalizia, di un Rolex dal valore di 5 mila euro. Orologi trovati e sequestrati dai Carabinieri in occasione della perquisizione dopo la notifica dell’avviso di garanzia, cosa che indusse la Vicari a dimettersi da sottosegretario. Nell’udienza di oggi l’avvocato Enrico Sanseverino ha chiesto al collegio anche il dissequestro dei due orologi e la loro restituzione alla Vicari. Il Tribunale si pronuncerà sulla richiesta nell’udienza del prossimo 6 novembre. E così per la Vicari il processo si chiude e risolve anche il conflitto che era insorto tra vicenda giudiziaria e incarico di staff alla Regione dove a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza, si occupa di energia e trasporti. Nel processo, che continua con altri due imputati, sono costituiti come parti civili proprio la presidenza della Regione e l’assessorato regionale ai Trasporti. Da alcune settimane circola a Palermo l’insistente voce di una prossima promozione della Vicari ad assessore regionale, nomina che è venuta scomoda al presidente Schifani, col processo in corso una eventuale nomina assessoriale avrebbe visto la Vicari imputata e contemporaneamente espressione della parte offesa. Se per la Vicari il processo è destinato a finire, continua un altro troncone a Palermo dove è stata chiesta la condanna dell’ex Governatore Rosario Crocetta.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.