Morte sul lavoro ad Alcamo: il cordoglio dei sindacati

Infortunio sul lavoro mortale ad Alcamo, la Fillea Cgil e la Cgil esprimono cordoglio alla famiglia dell’operaio Jamel Zenzemi. “Nel trapanese l’ 84 per cento delle aziende è irregolare e il 26 per cento dei lavoratori è in nero”. Macaddino e Tumbarello (UIL): “Sicurezza sul lavoro deve essere priorità di tutti”

ALCAMO. “Un’altra vita è stata spezzata aggiungendosi alla drammatica lista nera di quella che è un’autentica piaga italiana”. La Cgil e la Fillea Cgil intervengono sull’ennesimo incidente sul lavoro, avvenuto ieri in un cantiere di Alcamo, in via Fazio, in cui ha perso la vita, precipitando da un lucernaio, l’operaio Jamel Zenzemi, tunisino di 60 anni.”Esprimiamo – dice il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita – sentimenti di profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore e rabbia per una questione, quella degli incidenti sul lavoro, ancora irrisolta e che continua a mietere vittime. E’ evidente che la mancanza dei minimi requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro e i pochi controlli non pongono fine alla tragica escalation di morti bianche”. Nel territorio trapanese, gli ultimi dati divulgati dall’Ispettorato del lavoro mostrano un quadro allarmante con l’84 per cento di aziende irregolari e il 26 per cento di lavoratori in nero, nei controlli effettuati su appena 130 aziende, di cui 70 operanti nel settore edile.
La Cgil e la Fillea Cgil ritengono “indispensabile un incremento del personale dell’Ispettorato del lavoro e del Nucleo operativo dei Carabinieri al fine di rafforzare i controlli nel territorio per limitare e arginare gli incidenti sul lavoro che nelle situazioni di irregolarità hanno una probabilità esponenziale di accadere”.

“L’ennesima tragedia ad Alcamo, l’ennesimo morto sul lavoro, ci addolora profondamente, per questo non possiamo che esprimere profondo cordoglio alla famiglia e ai cari dell’operai edile Jamel Zenzemi. Ma come a ogni incidente mortale sul luogo di lavoro non possiamo che soffermarci a riflettere sulle cause di quello che ormai è un fenomeno dilagante da troppo tempo in tutta Italia”.
A affermarlo i segretari generali della Uil Trapani Tommaso Macaddino e il segretario generale Feneal Uil Trapani Giuseppe Tumbarello.
“Ormai da diversi anni – spiegano – la Uil porta avanti a livello nazionale una battaglia affinché non ci siano più vittime del lavoro, affinché chi deve tutelare i lavoratori comprenda che non si tratta di un loro problema del singolo, ma una questione che riguarda tutti. Proprio per questo la Uil a livello nazionale ha più volte incontrato i rappresentanti del Governo per un confronto, insieme alle parti datoriali, affinché quello della sicurezza sul lavoro diventi la priorità del Paese: nessuna vita può essere sacrificata per il profitto”. “Per concludere – aggiungono infine Macaddino e Tumbarello – ribadiamo quelle che sono le proposte principali di questo sindacato affinché non ci siano altre vittime del lavoro: più ispettori, più ispezioni, no agli appalti a cascata, uniformità delle norme in materia di appalti tra pubblico e privato, istituzione di una Procura speciale e dell’omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro”.

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