Vicari, la Procura contesta nuovo reato

Processo “Mare Monstrum”: per l’ex sottosegretario oggi consulente di Schifani non scatta la prescrizione, il processo continua

Corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, non più corruzione semplice. In questo secondo caso l’ex sottosegretario ed ex senatrice palermitana, Simona Vicari, già dal prossimo 28 novembre avrebbe visto scattare la prescrizione e quindi sarebbe uscita dal processo dove sono imputati l’ex dirigente della Regione Salvatrice Severino e Giuseppe Montalto che fu segretario particolare dell’on. Pistorio quando questi era assessore regionale alle infrastrutture e trasporti. Con il nuovo capo di imputazione per l’ex parlamentare, oggi super consulente del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, i termini di prescrizione si allungano di almeno altri tre anni. Il processo scaturisce dall’indagine denominata “Mare Monstrum”, la cosiddetta tangentopoli del mare. Mazzette, favori e tanto altro per garantire alla compagnia di navigazione Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, totlae campo libero nella gestione delle rotte onorate, i collegamenti veloci tra la Sicilia e tutte le sue isole minori. Nell’udienza fissata per giovedì prossimo, la difesa della Vicari discuterà sulla richiesta fatta oggi dalla Procura, ma sembra oramai scontato che si vada verso la nuova contestazione. L’ex senatrice Vicari resta quindi tra gli imputati di corruzione davanti al Tribunale di Trapani. L’indagine dei Carabinieri denominata “Mare Monstrum” nel 2017 sfociò in arresti e avvisi di garanzia, per tangenti versate a politici e dirigenti regionali dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace, titolari della compagnia di navigazione veloce Ustica Lines, per ottenere agevolazioni e coperture politiche a tutela di loro introiti. Tra gli arrestati ci furono Ettore Morace (che ha patteggiato già in due processi e per adesso è imputato a Palermo, assieme all’ex presidente della Regione Crocetta in un altro dei dibattimenti della stessa inchiesta) e l’allora deputato regionale ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (condannato a quattro anni e sei mesi, col processo di appello che deve iniziare a marzo). Misura cautelare ci fu anche per la dirigente della Regione, Salvatrice Severino, che si occupava del ramo trasporti dell’assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, e per Giuseppe Montalto, mentre la Vicari non fu mai destinataria di misura cautelare. Nel processo in corso a Trapani l’ex sottosegretario ed ex senatrice Vicari risponde di una circostanza precisa: nel 2016, mentre si discuteva in Parlamento la legge Finanziaria 2017, e lei era sottosegretario (in quota Ncd, il partito del ministro Angelino Alfano) durante il Governo guidato da Paolo Gentiloni (ma già lo stesso incarico aveva avuto nei Governi Letta e Renzi), si sarebbe interessata, su pressione dell’armatore Ettore Morace, per prevedere una cospicua riduzione dell’Iva a favore del cosiddetto trasporto marittimo urbano (e quindi ciò rientrava nella sfera di attività della compagnia di navigazione dei Morace): l’iva passò dal 10 al 5 per cento. Ettore Morce così fece un doppio costaso omaggio di due orologi: dapprima un Bulgari di una valore di 7 mila euro e poi, in coincidenza della festività natalizia, di un Rolex dal valore di 5 mila euro. Nell’udienza di oggi la Procura ha spiegato che la contestazione non è legata a un nuovo fatto (cosa che processualmente avrebbe fermato il dibattimento) ma semmai è la conseguenza di una più corretta ricostruzione dell’episodio di corruzione. Il processo quindi continua e a gennaio è previsto che venga sentito l’armatore Ettore Morace. La Vicari quindi resta imputata, il processo per lei non si chiude e resta semmai aperto il conflitto insorto tra vicenda giudiziaria e incarico di staff alla Regione. A Palazzo d’Orleans, sede della presidenza, la Vicari ha un suo ufficio dal quale si occupa di energia e trasporti. Nel processo sono costituiti come parti civili proprio la presidenza della Regione e l’assessorato regionale ai Trasporti. Costituiti contro la super consulente del presidente Schifani.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.