Basso e medio-basso nel 61,8% indicatori, 22,3% alta e medio-alta
La Sicilia presenta livelli di benessere modesti rispetto al complesso delle province italiane valutate sugli 11 domini del Bes dei territori. E’ quanto si evince dalla seconda edizione del report BesT della Sicilia, che delinea i profili di benessere equo e sostenibile della regione e delle rispettive province a partire dalla lettura integrata degli indicatori del Bes dei territori (edizione 2024). Tre i focus tematici: Benessere economico, Paesaggio e patrimonio culturale, Innovazione, ricerca e creatività con nuove misurazioni e analisi sulle condizioni economiche degli individui, sulla dotazione e fruizione di musei e biblioteche, sull’offerta di servizi comunali online per le famiglie. Quest’anno ai 20 report regionali si aggiunge un ventunesimo sul benessere delle 14 città metropolitane.
Considerando le distribuzioni di 64 indicatori provinciali raggruppate in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta), nell’ultimo anno disponibile, il 61,8% delle misure colloca le province dell’isola nelle classi di benessere bassa e medio-bassa, mentre il 22,3% le colloca nelle classi alta e medio-alta. Gli stessi valori calcolati su tutte le province italiane sono rispettivamente del 35,6% e del 41,8%. Nel confronto con le altre regioni del Mezzogiorno, la Sicilia mostra un profilo simile alla Calabria (con il 63,1% di misure provinciali nelle classi bassa e medio-bassa e il 21,3 nelle classi alta e medio-alta) ma peggiore della Sardegna e dell’Abruzzo, le meno svantaggiate.