Dinanzi al gup si è conclusa la parte preliminare. Condanna per la presidente del Consiglio comunale di Trapani Anna Lisa Bianco, pena più alta all’ex dirigente Sparaco
L’indagine “Aspide” quella che ha svelato inciuci e corruzioni dentro l’Asp di Trapani è giunta alla pronuncia delle prime sentenze. Le ha pronunciate oggi il gup giudice Caruso. Alcuni indagati sono stati giudicati col rito abbreviato, altri hanno patteggiato. Nel rito abbreviato la condanna più pesante per corruzione è stata per l’ex dirigente Antonio Sparaco, 4 anni e 4 mesi. Sparaco è stato assolto dagli altri reati tra i quali quello di truffa. Sempre per corruzione, il giudice ha inflitto due anni e otto mesi ad Anna Lisa Bianco, attuale presidente del Consiglio comunale di Trapani e ad Angela Cruciata. Hanno patteggiato invece Antonina La Commare, 5 mesi e 10 giorni (rivelazione segreto d’ufficio), Attilio Giovanni Bonavires 1 anno e sei mesi (corruzione), Giovanni Iacono Fullone, un anno nove mesi e dieci giorni (ecorruzione). E’ stata rinviata la decisione per l’ex direttore sanitario Gioacchino Oddo, che dovrebbe patteggiare una condanna a due anni nove mesi. E’ uscito dal procedimento con una pronuncia netta di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto il medico Renato Candura. Rinvio a giudizio invece per l’ex manager dell’Asp, Fabio Damiani e per l’ing. Antonella Federico: per loro la prima udienza è fissata per il 12 marzo. Rinvio a giudizio anche per la donna che avrebbe acconsentito ad una richiesta di natura sessuale proposta dall’ex direttore sanitario Oddo, per ottenere il rilascio di una patente, per lei prima udienza il 5 febbraio. Altri indagati sono usciti da tempo dall’indagine con il patteggiamento, la dirigente Asp Maria Pia Messina e il medico Alberto Adragna. Hanno scelto la strada della messa alla prova, per uscire dall’inchiesta giudiziaria, i Carlo e Gaspare Gianformaggio, padre e figlio, quest’ultimo oggi consigliere comunale nel capoluogo.