Spegniamo le guerre, accendiamo la pace

Appello del comitato alcamese per la pace

Scout Agesci Alcamo – Mediterranea Saving Humans Alcamo – “Terra Insumisa”-

Croce Rossa Italiana Comitato di Alcamo – UNI TRE Alcamo – INSA”Istituto

Nazionale Sostenibile Architettura” – “Laurus ” Cultura Ambiente -SEQUS

“Sostenibilità Equità Solidarietà”- ” Hathor” Spazio Artistico Culturale – Comitato

Bene Collettivo.

UNESCO club Palermo

FIDAS Alcamo

RCS Rete Civica Salute

AMNESTY International

gruppo Italia 300 Alcamo

Consulta per le Pari Opportunità e l’uguaglianza di genere Alcamo

Terra INSIMISIA

FONDAZIONE ARCHITETTI TRAPANI

Salviamo Monte Bonifato

Spegniamo le guerre, accendiamo la pace.

La Guerre è stata, è, e sarà sempre generata dalla ingordigia, dall’iniquità, dall’ingiustizia, dal prevalere dell’odio e della vendetta, da ogni atteggiamento suprematista antiegualitario, da una malsana visione antropocentrica, dallo sfruttamento dissennato delle risorse del pianeta a beneficio di pochi e a discapito dei tanti miserabili perennamene derubati e sfruttati; dall’aver scambiato il benessere con l’orgia mefistofelica del possedere sempre più, del consumare senza limiti.
Distinguere le vittime dai carnefici è sempre etico e morale, ugualmente non dovremmo mai dimenticare il passato, non per spirito di vendetta ma per bisogno di vera giustizia, le ferite subite segnano la nostra anima più di quanto deturpano il nostro corpo, restano le cicatrici, spesso doloranti, a testimoniare la forza della vita.

Spegniamo le guerre accendiamo la pace

La pace è un atto politico, la pace si sostanzia nella ribellione, nell’obiezione di coscienza, nella pratica della non violenza dell’antimilitarismo, della disubbidienza civile. La pace è guerra interiore al prevalere del proprio egoismo. La pace è pace se inquieta, la pace stravolge, esige visionarietà, sacrificio, il coraggio dell’amore e del perdono. La pace è specchiarsi negli occhi degli altri per riconoscersi e riconoscere e far proprio il dolore e la gioia altrui. La pace si coltiva nel terreno della convivenza, della tolleranza, della solidarietà; ha bisogno dell’aria della libertà, si nutre e cresce nella piena condivisione della ricerca continua del bene comune.
Non basta un minuto di silenzio, non basta mantenere accesa solo a parole la luce della speranza , ciò che stiamo facendo insieme non deve rimanere un rito consolatorio, di blando ed effimero pietismo, di ipocrita solidarietà che serve a pulire e a far stare quiete le nostre coscienze.
E vi preghiamo, quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale.
Di nulla sia detto: “È naturale”, in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, così che nulla valga come cosa immutabile. Bertol Brech

Principi e pensieri che si sono messi in evidenza nella manifestazione che ha preso inizio dalla piazzetta Vespri alle ore16.45 di ieri domenica 22 dicembre, dove sono stati accesi i lumini direttamente dalla lanterna dell’olio santo proveniente dalla Chiesa della Natività in Palestina. Da qui un corteo per partecipare alla marcia della pace. In silenzio, i partecipanti, hanno raggiunto il sagrato della Chiesa Madre dove hanno formato, con le luci, un grande cerchio per terra. Con l’accensione di altre trenta candeline hanno disegnato, all’interno del cerchio luminoso, il simbolo della pace. Ad ogni nuova candelina accesa  è stata invocata la pace in uno dei paesi a tutt’oggi coinvolti nella violenza della guerra.

Di seguito i portavoce delle associazioni partecipanti hanno avuto la possibilità di leggere un brevissimo documento. Dopo un minuto di silenzio per non dimenticare tutte le vittime innocenti delle guerre, scandito dal tocco di una campana, i partecipanti si sono tenuti per mano e hanno unito le loro voci e in coro e hanno scandito il tema dell’evento “Spegniamo le guerre accendiAmo la Pace”. La manifestazione si è conclusa alle ore 19:00  circa con l’invito a custodire la luce simbolica della pace nei nostri cuori e a donarla al nostro prossimo.

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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.