Flai, Fai e Uila Trapani contro la chiusura della Diga Trinità di Castelvetrano

“Ennesimo colpo inferto al territorio. Pronti a ogni azione necessaria per ottenere giustizia”

CASTELVETRANO. “L’inconcludenza della politica, accompagnata dall’inerzia della macchina burocratica della Regione Siciliana, ha prodotto l’ennesimo risultato osceno a discapito dell’agricoltura e del territorio Trapanese. Siamo pronti a intraprendere ogni azione necessaria affinché venga fatta giustizia nei confronti di una provincia e di un settore lungamente martoriati dall’incapacità di chi è preposto ad amministrare strumenti, come quello di un bacino idrico, il cui corretto utilizzo dovrebbero produrre sviluppo e benessere”.
Così i segretarigenerali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Giovanni Di Dia, Franco Nuccio e Leonardo Falco commentano la disposizione di messa fuori servizio da parte del Ministero delle Infrastrutture della diga trapanese Trinità.
“Da anni – affermano – chiedevamo incessantemente, a gran voce, il collaudo della Diga di Castelvetrano. Da anni chiedevamo di salvaguardare le acque piovane lì accumulate per essere utilizzate per l’irrigazione dei campi. Da anni chiedevamo l’ammodernamento e la valorizzazione della struttura che potenzialmente poteva contenere fino a 18 milioni di metri cubi di acqua. In questi lunghi anni abbiamo ricevuto come risposta da parte della politica in generale solo un silenzio assordante, che adesso consegna alla storia una diga chiusa e una prospettiva futura pari allo zero per l’agricoltura trapanese. Le conseguenze di un nuovo colpo inferto al settore agricolo sono facili da intuire, perdita di reddito per le aziende e perdita di posti di lavoro per gli addetti del comparto”.
E aggiungono: “Le dichiarazioni frammentarie da parte della Regione circa il salvataggio delle acque attualmente depositate all’interno della diga sono soltanto le ennesime patetiche promesse che allarmano la collettività. Occorre – concludono – che i deputati regionali di questo territorio alzino i toni nel rispetto delle persone, degli elettori e del territorio che rappresentano, prima che sia troppo tardi”.

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