Processo Scrigno, in appello cambia solo la condanna per Gucciardi
Paolo Ruggirello, ex deputato regionale, in ultimo del Pd, ma la scalata politica cominciò al fianco dell’ex leader autonomista Bartolo Pellegrino, per poi passare dal centrodestra ai dem, è stato un politico vicino ai boss. Con loro condivideva campagne elettorali e affari. Da Trapani a Campobello di Mazara. Da qui la condanna a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, inflitta in primo grado dal Tribunale di Trapani e adesso confermata dalla Corte di Appello di Palermo. E’ l’ulteriore pronuncia giudiziaria scaturita dal blitz antimafia condotto dai Carabinieri nel 2019 nell’ambito dell’operazione “Scrigno”. Una indagine che a Trapani, quando esplose, venne addirittura maltrattata anche in certi commenti, avventati, pure con certa rilevanza giornalistica, ma che nei vari processi, alcuni celebrati col rito ordinario, altri con l’abbreviato e questi ultimi diventati anche definitivi. Politici a stretto contatto con mafiosi del rango dell’ex consigliere comunale Franco Orlando e dei fratelli Virga, Pietro e Franco, figli dell’ergastolano Vincenzo, indiscusso capo mafia di Trapani per quasi un ventennio, condannato all’ergastolo per la strage mafiosa di Pizzolungo e per l’omicidio del giornalista Mauro Rostagno. Per Orlando (12 anni) e i fratelli Virga, Pietro (19 anni e 4 mesi) e Franco (16 anni e 8 msi), le condanne legata a questa indagine sono già definitive.
I pm della Dda di Palermo avevano fatto ricorso contro la condanna per concorso esterno del’ex deputato Ruggirello, chiedendo il riconoscimento della sua appartenenza all’associazione mafiosa. Ma i giudici di appello come quelli di primo grado, hanno ritenuto più corrispondente l’accusa di concorso esterno. Contro Ruggirello resta in piedi la motivazione della condanna, e cioè quella di aver favorito gli interessi di Cosa Nostra nella provincia trapanese e di avere cercato l’appoggio elettorale delle cosche: in cambio l’esponente del Pd sarebbe stato il punto di riferimento all’interno dell’amministrazione regionale, facendo vincere appalti a imprese «amiche». Nel processo “Scrigno” condanne confermate per voto di scambio per altri due politici. L’ex consigliere provinciale, l’architetto Vito Mannina (1 anno e 8 mesi) e l’ex consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra (1 anno). La condanna di Mannina è legata alla campagna elettorale condotta nel 2017 in favore della figlia Simona, eletta poi consigliere ad Erice. Elezioni che hanno visto partecipare anche Manuguerra. Per Mannina padre e Manuguerra i giudici hanno rigettato la richiesta dell’accusa di riqualificare il reato in voto di scambio politico-mafioso. I giudici di appello hanno cancellato la condanna per mafia nei confronti di Vito Gucciardi, condannato adesso per favoreggiamento aggravato. Rispetto ai 12 anni inflitti in primo grado, Gucciardi è stato condannato a 5 anni e 10 mesi. Avendo scontato la pena è stato scarcerato. Diminuita di pochi mesi la condanna per mafia a 21 anni di Nino Buzzitta, anziano “consigliore” del mandamento mafioso di Trapani: condanna rideterminata in venti anni e sette mesi di reclusione. Buzzitta nel tempo era sempre riuscito a sfuggire a condanne pesanti, ma stavolta i Carabinieri sono riusciti a intercettarlo mentre si metteva in tasca il denaro frutto dell’attività mafiosa. L’operazione Scrigno svelò anche l’esistenza di una famiglia mafiosa sull’isola di Favignana, nelle mani di un ex detenuto agrigentino, originario di Ravanusa, Vito D’Angelo, rimasto sull’isola a “mafiare”. Per lui confermata la condanna a 16 anni. In Cassazione frattanto sono stati condannati in via definitiva altri indagati della stessa indagine “Scrigno”. Tra questi l’ex leader dell’associazione dei piccoli industriali Ninni D’Aguanno ( 3 anni e 4 mesi). E poi Francesco Paolo Peralta (8 anni e 4 mesi), Francesco Salvatore Russo (1 anno e 6 mesi), Pietro Cusenza (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Ferrara (3 anni e 4 mesi),Giuseppe Piccione (8 anni), Carmelo Salerno (12 anni), Michele Martines (13 anni e 4 mesi), Francesco Orlando (12 anni e 8 mesi), Jacob Stelica (un anno), Mario Letizia (8 anni e 4 mesi), Leonardo Russo (3 anni), Michele Alcamo (3 anni).