Il culto di San Biagio

Di Antonella Lipari ed Elisabetta Lipari

Il 3 febbraio si ricorda San Biagio, medico che diventò vescovo e operò numerosi miracoli, soprattutto legati a una specifica parte del corpo; il Santo è, infatti, conosciuto come  Protettore della gola. In molte parti d’Italia si svolge il rito della “benedizione della gola”: il sacerdote incrocia due candele e pronuncia una formula.

Biagio era originario di Sebaste, in Armenia, dove trascorse la giovinezza e si dedicò agli studi di Medicina. Diventato vescovo, si occupò della cura sia fisica che spirituale delle persone, compiendo anche guarigioni prodigiose. In quegli anni le condizioni di vita per i cristiani peggiorarono, si verificarono molte persecuzioni. Biagio, per sfuggire alle violenze, si rifugiò in una caverna, vivendo in solitudine e preghiera.

Alla fine, però, fu scoperto, arrestato e condotto al giudizio. Lungo la strada incontrò una madre disperata, con il figlioletto, che stava soffocando a causa di una spina o una lisca di pesce incastrata nella gola. Il vescovo lo guarì immediatamente. Una leggenda popolare narra che il bambino si salvò, perché San Biagio gli diede una grossa mollica di pane, che lo aiutò a ingerire il corpo estraneo. Pertanto, in alcune parti d’Italia, durante le celebrazioni eucaristiche del 3 febbraio, si benedice il pane.

A Milano, in questo giorno, si rende omaggio alla figura di San Biagio con una consuetudine che unisce dolcezza e devozione: la benedizione del panettone. Nel tempo, questo momento ha acquisito una dimensione più popolare, ma continua a essere un’occasione di riflessione e di condivisione, in cui la spiritualità di San Biagio si unisce al calore della famiglia e alla convivialità locale, coniugando il sapore del panettone e la forza del rituale religioso.

Innumerevoli sono le tradizioni che riguardano il Vescovo di Sebaste, oltre alla benedizione della gola con due candele incrociate, si ricordino i taralli o i dolci a forma di mano benedicente. In Abruzzo, per esempio, San Biagio ha un culto vastissimo e non c’è paese che non lo festeggi il 3 febbraio.
La sua 
iconografia più diffusa è quella che lo raffigura come vescovo, con la mitria in testa; spesso sono presenti due candele incrociate che simboleggiano la protezione sulla gola e, talvolta, è rappresentato mentre compie il miracolo sul bambino con la lisca in gola.

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