A Carnevale ogni liccumaria vale

Di Antonella Lipari ed Elisabetta Lipari

Il Carnevale è la festa che precede il tempo liturgico della Quaresima (il periodo di quaranta giorni che anticipa la celebrazione della Pasqua).

Secondo la più accreditata interpretazione la parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso).

I tratti caratterizzanti del Carnevale derivano da festività molto antiche, come le Dionisie greche e i Saturnali romani, durante le quali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, con il rovesciamento dell’ordine, lasciando spazio allo scherzo e alla dissolutezza.

Il Carnevale è una ricorrenza molto amata dai bambini, ma anche dagli adulti. Ci si traveste, si partecipa a eventi ricreativi, come feste in maschera e sfilate di carri allegorici lungo le strade cittadine.

Anche il Carnevale, come altre festività, è contraddistinto da ricette di dolci tipici: li cassateddi, la pignulata, le chiacchiere.

La cassatedda è a forma di mezzaluna, fritta, ripiena di ricotta zuccherata, l’involucro un impasto di farina, olio, vino. Può nascondere al suo interno uno scherzo, non ricotta o impasto di ceci (come avviene in paesi come Partinico o Balestrare), ma ovatta.

Le chiacchiere si realizzano con l’impasto residuo delle cassateddi, tagliato a losanghe con la rotella dentata, fritto e decorato con zucchero a velo (zuccaru mparpabbili). Oggi le chiacchiere sono diventate veri e propri dessert, più elaborati, in quanto ricoperte di glasse di tanti gusti, come cioccolato o pistacchio. Recentemente, si preparano anche a forno. Ma il sapore caratteristico rimane quello della chiacchiera fritta.

Altro dolce alcamese di questo periodo è la pignulata, così denominata perchè la sua forma ricorderebbe una pigna: pallottoline di farina impastata con uova e zucchero, fritte e intrise nel miele, posizionate all’interno di pirottini e decorate con i confettini colorati (riavulicchi).

L’allegria del Carnevale si riflette anche in queste pietanze, che fanno danzare le papille gustative, brillare gli occhi e sono licumarie fritte a tinchitè per cu egghiè!

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