E’ stata sciolta ieri la riserva dal Gup del Tribunale di Trapani, Lucia Fontana, in merito alla richiesta del PM Rossanna Penna di acquisire i documenti dell’indagine della Procura di Palermo denominati “Frutti di Bosco” agli atti del processo che vede coinvolto il deus ex machina alcamese Nino Papania e altri sei alcamesi. Tutti accusati di compravendita di voti alle scorse elezioni amministrative attraverso promesse di posti di lavoro e derrate alimentari. Oltre all’ex Senatore è sotto processo il suo collaboratore Massimiliano Ciccia, il consigliere comunale Antonio Nicolosi, l’operaio Giuseppe Bambina, l’agricoltore Filippo Renda, il geometra Giuseppe Galbo e il pensionato Giuseppe Milana.
Nel corso dell’udienza di ieri il gup Fontana ha comunicato che i documenti “Frutti di Bosco” non saranno ammessi agli atti del processo, sebbene acquisiti nel fascicolo del PM, in quanto tutti gli indagati avevano già fatto la richiesta di rito abbreviato.
Tra l’altro tali documenti risalgono a fatti avvenuti nel 2009 e riguarderebbero il solo imputato Papania.
Infatti, l’operazione “Frutti di Bosco” mette in evidenza come l’ex Senatore Papania avrebbe ottenuto l’assunzione di otto persone a lui gradite presso l’Aimeri Ambiente. Nell’inchiesta, condotta dai Carabinieri, emergono alcune intercettazioni di Alestra e Colimberti con l’ex senatore, per un totale di 13 conversazioni e 69 sms. All’epoca Salvatore Alestra era proprio l’amministratore delegato dell’Ato Terra dei Fenici di Trapani, mentre Orazio Colimberti di Aimeri.
Sempre nel corso dell’udienza di ieri, la difesa di Giuseppe Galbo, ha richiesto il rito abbreviato condizionato all’esame di due intercettazione di cui il contenuto sembrerebbe poco chiaro.
La prossima udienza è prevista per il 20 Maggio.