Una delle domande più frequenti a cui i nutrizionisti devono dare risposta è proprio questa: “Ingrasso perché ho un metabolismo fermo. Che faccio?”
Il metabolismo è l’insieme di tutti quei processi biochimici ed energetici che avvengono nel nostro corpo con l’obiettivo di estrarre l’energia dal cibo ingerito, elaborarla e metterla a disposizione per soddisfare le richieste energetiche delle nostre cellule. Se per aumentare il metabolismo l’unico modo è quello di aumentare la massa muscolare, molte persone lamentano invece il fatto di avere un metabolismo lento o addirittura fermo e per questo prendono peso.
Il concetto del “metabolismo fermo” non esiste nella letteratura scientifica e questo è anche ovvio: finché siamo in vita il nostro corpo non può fermare i propri processi metabolici! È vero però che possono esserci delle particolari condizioni metaboliche che riducono la capacità del corpo di bruciare le calorie che ingeriamo col cibo e predispongono tendenzialmente all’aumento del peso corporeo. Occorre precisare che questa condizione è tuttavia assai limitata nella popolazione (riguarda solamente 5 persone in sovrappeso su 100), ma “il metabolismo lento” è diventata la scusa più comune per giustificare qualche chiletto in più. Ancor meno si può dare la colpa ai nostri geni, perché i geni sono i medesimi di quelli dei nostri nonni ma l’incidenza di sovrappeso e obesità 50 anni fa era pressoché inesistente rispetto a quella di oggi. È invece la nostra alimentazione ad esserne la causa: mangiamo troppo, male e ci muoviamo sempre di meno.
Fatte queste premesse, è doveroso dire che ci sono casi di rallentato metabolismo che possono avere diverse cause. Una delle cause in questione è un malfunzionamento della tiroide. Questa ghiandola produce gli ormoni tiroidei che dettano il ritmo del nostro metabolismo e se ci si trova in una condizione di ipotiroidismo, per cui vengono prodotti pochi ormoni tiroidei, allora si riduce la capacità del corpo di bruciare le calorie e si ha la tendenza ad ingrassare. L’ipotiroidismo può essere un problema patologico, ma anche una conseguenza di una dieta povera di iodio e selenio, ossia minerali assolutamente necessari per costruire gli omoni tiroidei.
Altra causa di un metabolismo più lento del normale è una carenza di vitamine del gruppo B, che fanno capo a diversi processi del nostro organismo, fra cui quelli deputati al dispendio energetico.
Alcuni farmaci possono inoltre contribuire all’aumento di peso, come il cortisone, alcuni tranquillanti, certi ansiolitici, antidepressivi, etc.
Sul banco degli imputati possiamo inoltre trovare degli squilibri tra gli ormoni che sono protagonisti della regolazione del senso di fame e di sazietà, come l’insulina, la leptina, la grelina, etc.. Altri ormoni possono dare una tendenza ad ingrassare o opporsi al dimagrimento, come un eccesso di estrogeni o terapie ormonali sostitutive.
È giusto sapere che queste condizioni appena elencate rendono più facile l’aumento di peso ma non necessariamente lo determinano e, ripetiamo, sono delle situazioni molto meno frequenti di quanto si possa pensare. In questi casi la strada da percorrere è quella di verificare eventuali carenze di minerali o vitamine, accertarsi degli equilibri ormonali e ovviamente limitare l’eccesso di calorie provenienti dalla dieta e muoversi molto di più.
Prima di puntare il dito verso il metabolismo o la condizione genetica assicuriamoci di avere uno stile di vita sano e corretto. Se tale è, difficilmente avremo problemi di peso o di obesità. Per quanto banale possa sembrare come conclusione, ricordiamoci che, a parte casi rari, siamo sempre e solo noi a scegliere il nostro peso corporeo.
Adriana Cilia – Biologo Nutrizionista
Gianfranco Pipitone – Biologo Nutrizionista