Collegamenti marittimi con Isole Pelagie, Pantelleria e Ustica. Venerdì l’esito della procedura negoziata per i servizi integrativi e riunione con i prefetti di Palermo, Trapani ed Agrigento. Fazio (gruppo misto): «le conseguenze per il turismo e la mobilità saranno gravissime».
Per il parlamentare regionale, Girolamo Fazion, l’audizione in commissione Trasporti dell’ARS, dell’assessore alla Mobilità e trasporti Giovanni Battista Pizzo, e del direttore generale del dipartimento Fulvio Bellomo sulla sospensione dei servizi integrativi di trasporto marittimo con le isole di Ustica, Lampedusa, Linosa e Pantelleria, non ha aggiunto alcun elemento di novità, né in prospettiva se ne intravedono. L’assessore, dopo aver spiegato nel dettaglio le procedure attivate sulle precedenti gare e illustrato la complessità del settore marittimo legato ai trasporti veloci (aliscafi) ha comunicato che venerdì sarà espletata l’ennesima gara, la quarta. Una procedura negoziata alla quale sono stati invitate 15 compagnie di navigazione da tutta Europa (è la prima volta che la Regione attiva una ricerca di mercato di questo tipo), che vedrà i singoli collegamenti “spacchettati” rispetto al primo bando complessivo, quello denominato “Pelagie”.
L’assessore ha inoltre comunicato che, a prescindere dall’esito di gara, la questione sarà nuovamente ridiscussa, proprio venerdì 19, in sede istituzionale, presenti anche i prefetti di Palermo, Agrigento e Trapani, oltre che i sindaci dei comuni isolani.
«L’unico dato certo – commenta il deputato regionale Girolamo Fazio, componente la commissione che ha chiesto l’audizione – è che gli abitanti delle isole minori sono privati dei collegamenti integrativi e le conseguenze per il turismo e la mobilità saranno gravissime».
«Torno a ribadire quanto già affermato la scorsa settimana – conclude Fazio –: qualcosa non funziona nella predisposizione dei bandi. L’Assessorato si giustifica affermando che si è mosso in un “monopolio di fatto”, anche se dovrebbe essere ben spiegato in cosa si sostanzierebbe, piuttosto che fare autocritica sulle condizioni introdotte nei bandi e ritenuti dal mercato, una quindicina di imprese europee, non interessanti economicamente. Non può essere sufficiente la risposta che l’assessore Pizzo ci ha dato, cioè che sente l’obbligo morale e l’imperativo di trovare una soluzione ma che comunque si tratta di servizi integrativi per i quali non vi è obbligo per la Regione».
«Nel corso della riunione – continua Fazio – è emerso che questa situazione è derivata dal tentativo, da parte della Regione di risparmiare 10 milioni di euro riducendo l’offerta del bando. Azione legittima, ma è altrettanto legittimo contestare che si dovevano valutare le possibili conseguenze rispetto ad un mercato così tecnico e complesso come quello dei collegamenti veloci. Non si può non osservare, inoltre la superficialità e la negligenza dei funzionari dell’assessorato. Normalmente una gara si bandisce con ampio anticipo rispetto alla prevista data della fine del servizio proprio per consentire che questo prosegua senza soluzione di continuità anche con altro operatore. Bisognava essere più accorti. Questa vicenda è il riflesso della approssimazione con la quale si muove il Governo Crocetta».