L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Trapani ed è stata affidata alla sezione di pg della Forestale. Nessun indagato al momento ma è certa la matrice dolosa dell’incendio
La Procura della Repubblica di Trapani ha avviato una indagine sul grave incendio che la scorsa metà di giugno devastò per circa 48 ore la montagna di Erice. Una inchiesta al momento contro ignoti, ma una certezza già emersa è quella relativa alla matrice dolosa del rogo. Furono diversi e ingenti i danni arrecati al patrimonio boschivo pubblico, le fiamme hanno incenerito diversi ettari di demanio pubblico ma anche aree private.
L’indagine viene condotta dalla sezione di pg della Forestale. Indagini, come si diceva, per adesso contro ignoti, ma l’interesse investigativo riguarderebbe inadempienze da parte del distaccamento forestale di Erice. In questo senso all’esame degli investigatori c’è l’esposto presentato alla magistratura dal sindaco di Erice Giacomo Tranchida che in un passaggio ha affermato: “Seppur ci sia stato un allerta per il vento di scirocco non si è provveduto a fare solamente un centimetro degli indispensabili viali parafuoco. Dov’erano – ha chiesto ancora il sindaco di Erice – gli agenti e il locale pronto intervento forestale? Chi li ha visti? In forze, dovevano essere in pre-allerta stante il preannunciato e violento scirocco che poi ha soffiato come era stato previsto per parecchie ore “. L’incendio della scorsa metà di giugno ricorda molto quello che nell’estate del 2010 si sviluppò e si propagò su più versanti della stessa montagna ericina. Per quel rogo proprio qualche giorno addietro la Corte di Appello di Palermo ha confermato le condanne per il piromane, Vincenzo Castiglione, gli sono stati inflitti 4 anni, e per l’ex comandante del distaccamento forestale di Erice, Michele Asarisi, pena ridotta a due anni dai quattro anni e due mesi del primo grado.