Via libera della Regione per la realizzazione di una nuova banchina nell’area industriale del porto di Trapani. Il si arriva dall’Assessorato regionale al territorio e ambiente, guidato da Maurizio Croce, che ha espresso parere positivo alla valutazione di incidenza del progetto riguardante il terzo lotto dei lavori di completamento delle banchine a levante del canale di mezzo del porto del capoluogo. Ne parla il deputato regionale on. Nino Oddo (Psi) che ha seguito la vicenda a Palermo, sottolineando come “ dopo oltre un anno, sia stato finalmente sbloccato l’iter burocratico”. “ E’ fondamentale – ha sottolineato Oddo – potenziare l’operatività del porto di Trapani che, proprio per la sua ubicazione al centro del Mediterraneo, potrebbe aumentare i traffici sia commerciali che passeggeri”. Il progetto, redatto dall’ex Consorzio Asi (oggi IRSAP- Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), proprietario dell’area, prevede la realizzazione di una banchina lunga 187,70 metri e larga 12, mentre per un ulteriore tratto di 28,10 metri è prevista la costruzione della palificata di chiusura, in adiacenza al ponte sul Canale di Mezzo. In sostanza la struttura permetterà il collegamento fra le banchine che si dipartono dallo scalo di alaggio della società “Bacino di Carenaggio” ed il ponte sul “Canale di Mezzo”.
I lavori interesseranno complessivamente una superficie di circa mq 12.600,00. Prevista, tra le altre cose, la realizzazione di un piazzale interno e uno esterno, marciapiedi e impianto elettrico e di illuminazione. La zona verrà inoltre recintata. Per la realizzazione dell’opera è stato stimato un costo di circa 15 milioni di euro.
Il progetto era rimasto al palo a causa della mancanza del parere di valutazione di incidenza, procedura preliminare per poter approdare in conferenza di servizi per l’approvazione definitiva, in modo tale da diventare “cantierabile” e quindi finanziabile. Il Comune di Trapani, sostenendo di non essere competente in materia, aveva trasferito, nel febbraio 2014, le carte alla Regione per il parere ambientale. Dallo studio ambientale si evince che, sebbene l’area in questione sia prossima alle zone SIC e ZPS, il progetto non produrrà effetti negativi sull’eco-sistema circostante.