CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Demetra, la dea greca del grano e dell’agricoltura che nella mitologia greca rappresenta la “fertilità”. Sarebbe proprio questa la statuetta trovata nei fondali del mare di Castellammare del Golfo nel marzo scorso da un sommozzatore dell’associazione SiciliAntica di Castellammare.
L’associazione è già stata protagonista di numerosi ritrovamenti nei fondali castellammaresi, ma quest’ultimo ritrovamento sembra essere unico nel suo genere. Infatti, come ci spiega l’archeologa Antonella Curatolo, “la statuetta di Demetra ritrovata a Castellammare rappresenta un caso unico, è la prima volta che viene ritrovata nei fondali marini.” Di queste statuette votive ne esistono tantissime ma tutte rinvenute sulla terra ferma nelle varie aree archeologiche. Attualmente quella castellammarese resta un unicum davvero interessante.
La statuetta di Demetra e gli altri reperti sono stati recuperati con l’ausilio della Guardia Costiera di Castellammare e sono rimasti in custodia alla stessa fino al momento della presentazione ufficiale, avvenuta con una conferenza stampa dal titolo “Castellammare del Golfo, Il passato che riemerge”, lo scorso 10 luglio al Castello arabo-Normanno alla presenza del Sindaco Nicolò Coppola, Davide Tumbarello, comandante della Guardia Costiera, Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare, Antonella Testa, Archeologa della Soprintendenza del Mare, Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica e Ignazio Sottile, Presidente SiciliAntica Castellammare.
Durante la Conferenza Stampa dello scorso luglio il Soprintendente del Mare Prof. Sebastiano Tusa, non ha mancato di sottolineare l’apprezzamento per il lavoro dei volontari dell’Associazione SiciliAntica di Castellammare, che con la loro passione possono sicuramente aiutare la Soprintendenza del Mare ad affrontare per la prima volta una sorta di mappatura delle acque costiere di Castellammare del Golfo, permettendo di aggiungere tasselli importanti ad una storia di lontani e importanti traffici marittimi nota solo in maniera lacunosa.
La statuetta, ancora oggetto di particolari studi, non è il solo ritrovamento; i sommozzatori dell’associazione hanno rinvenuto diversi reperti: cocci, frammenti di anfore, brocche, piatti, oggetti in bronzo, lingotti in piombo, ceramiche, una macina in pietra e altri reperti di epoca romana e, nel giugno 2014, un prestigioso ceppo di ancora romana sempre al largo di Castellammare. Un vero e proprio “passato che riemerge”.
Il rinvenitore della statuetta di Demetra, Sergio Curatolo, volontario dell’Associazione SiciliAntica sede di Castellammare del Golfo che collabora con la Soprintendenza del Mare, è un grande appassionato di mare e di archeologia, tanto che al mare ha legato anche la sua professione divenendo un Sottufficiale della Guardia Costiera. Inoltre più di un anno fa, insieme alla sorella, l’archeologa Antonella Curatolo, all’amico subacqueo Lino Corso e un ristretto gruppo di amici, hanno costituito l’Associazione SiciliAntica di Castellammare del Golfo, con l’intento di valorizzare e divulgare la conoscenza della storia del territorio castellammarese. Infatti, dai ritrovamenti avvenuti in mare, ma anche sulla terra ferma, si riscontrano ancora oggi numerose tracce di quel lontano passato che ha visto l’avvicendarsi di diversi popoli e culture nel nostro territorio. Per i soci dell’Associazione SiciliAntica è stata dunque una grande soddisfazione quella di poter contribuire a far “riemergere il passato di Castellammare”. Non bisogna però dimenticare che i beni archeologici sono sottoposti a leggi severe e non bisogna mai agire in maniera sconsiderata e per questo motivo raccogliamo e diffondiamo l’invito fatto dal Maresciallo Sergio Curatolo:
“L’invito che rivolgo a tutti gli amanti del mare, soprattutto ai subacquei, è di mantenere sempre nei suoi confronti un atteggiamento di assoluto rispetto, sia per tutto quello che accoglie come delicato ecosistema sia per quello che accoglie come enorme scrigno custode del nostro passato. Voglio sottolineare infatti che i beni archeologici – spiega Sergio Curatolo ad Alqamah.it – sono beni dello stato sottoposti a tutela e a leggi severe, quindi se casualmente ci si imbatte, bisogna subito avvisare le autorità: Guardia Costiera, Carabinieri, Soprintendenza del Mare, che valuteranno il da farsi”.
La reliquia votiva greca si trova attualmente in custodia nei locali del Castello arabo-normanno di Castellammare insieme agli altri reperti archeologici subacquei recuperati fortuitamente nelle acque castellammaresi lo scorso inverno a causa delle forti mareggiate. “Da qualche settimana, grazie alla Soprintendenza del Mare e all’Associazione SiciliAntica sede di Castellammare del Golfo, è possibile ammirare tutti i reperti, compresa la statuetta di Demetra, in una delle sale del museo. La Soprintendenza del Mare – conclude Antonella Curatolo – ha infatti ufficialmente affidato i reperti, ancora oggetto di studi, all’Amministrazione Comunale, quindi al Sindaco Nicolò Coppola e al Responsabile del Castello Baldo Sabella, per garantirgli la giusta collocazione” conclude l’archeologa Antonella Curatolo mostrandoci la preziosa statuetta.
Anche se di piccole dimensioni, rappresenta un pezzo davvero pregiato per la collezione castellammarese, tanto da renderlo un piccolo cimelio da custodire con cura come un vero e proprio “tesoro”.
Oggi, dopo mesi di attesa, la statuetta è finalmente esposta in una delle sale del museo, ma attende ancora una collocazione più idonea in una teca interamente riservata. Di questo ci spiega il responsabile del Castello arabo-normanno Baldo Sabella: “L’idea è proprio quella di collocare la preziosa statuetta e gli altri reperti in teche a loro dedicate. Stiamo lavorando insieme per dare la giusta visibilità a questa preziosa statuetta. Attualmente è possibile ammirarla in una delle sale principali del Castello“.