Trapani e la fede dedicata alla Madonna

madonnatp Terminati i festeggiamenti in onore del Santo patrono Alberto, prendono il via oggi i festeggiamenti in onore della Madonna di Trapani, copatrona della città e patrona della Diocesi.

di Francesco Genovese

Come da tradizione, i festeggiamenti mariani, iniziati il primo di agosto con la quindicina, raggiungono il fulcro principale dal 13 al 16 di agosto. Lo storico Serraino scriveva che originariamente la data effettiva della festa culminava il giorno 15, fino al 1762 quando fu deciso di fissare la data di festa il 13 di agosto; soltanto nel 1908, sotto il Vescovo di allora Mons. Raiti, fu deciso di instituire la festa definitivamente, come ai giorni nostri, per il 16 agosto.
Come ben sappiamo, la processione per le vie del centro della copia lignea, risale al 1829, mentre furono 23 i trasporti storici della meravigliosa statua in marmo paro custodita in Santuario, gran parte dei quali avvennero soltanto in occasioni particolari, come pestilenze, guerre o invasioni, quando la statua della Madonna di Trapani rimaneva custodita in una chiesa del centro anche anni, tranne per gli ultimi trasporti(1920, 1935, 1947, 1950 e 1954) che furono delle vere e proprie giornate festose che prolungavano di un po’ di giorni la festa in onore della Madonna. In queste occasioni c’erano anche degli avvenimenti paralleli come corse di cavalli, gare di nuoto, luminarie e altri giochi vari che coinvolgevano la popolazione intera.

L’ultimo trasporto della Madonna di Trapani314438_4293338097212_620292108_n-300x200
Era il 17 agosto del 1954, le celebrazioni dell’Anno Mariano volgevano al termine, e la statua della Madonna di Trapani faceva il suo ritorno al Santuario, dalla Cattedrale; i trapanesi avevano risposto in massa ai festeggiamenti iniziati la sera del 31 luglio dello stesso anno quando la pesante statua fu trasportata dal santuario in Cattedrale, si celebrò una “Notte Santa” alla marina, e durante tutto il periodo dei festeggiamenti ci furono degli avvenimenti “paralleli” come corse, giochi vari e gare di nuoto. Chissà se i trapanesi di allora percepivano che quello a cui avevano assistito sarebbe stato l’ultimo trasporto della Madonna, il ventitreesimo per la precisione.
Da allora la Madonna rimase nella sua cappella al Santuario, e anche se negli anni successivi si parlò di riportarla in processione, alla fine tutto andò in fumo. Si parlava di una lesione, poi confermata da degli esperti, che avrebbe messo in pericolo la preziosa statua in caso di un trasporto. Alla fine degli anni settanta furono raccolte delle firme, che però non ebbero una massiccia risposta da parte dei trapanesi, e anche vari politici e giornalisti si esposero per cercare di far ritornare la statua in processione, senza alcun risultato positivo: a distanza di ben 61 anni, la statua di marmo alta sei palmi e tre quarti e pesante 12 quintali, è ormai incementata sul proprio altare, venerata dai fedeli che accorrono in Santuario specialmente nel periodo della “quindicina”.
Di quell’ultimo trasporto rimane qualche foto, qualche giornale d’epoca e qualche libro…tutto il resto rimarrà solo nel ricordo dei fortunati che assistettero a un evento irripetibile.
Scorrendo indietro nei secoli, secondo il Fortunato Mondello, il primo trasporto risale al 1527 quando si decise di portare la statua in città poiché erano state avvistate delle armate francesi, genovesi e veneziane; trasportata dai buoi, fece arrivo in città per essere conservata nella chiesa di San Giuliano.
I successivi trasporti avvennero in circostanze simili: fu così nel 1534 per la presenza di armate turche, così come nel 1544, 1553, 1563, 1564 e 1569.
L’ottavo trasporto invece, avvenne nel 1576 per via di un morbo contagioso; la statua fu portata nella chiesa di San Filippo, e si dice che al passaggio diede la guarigione ad uno storpio.
Nel 1588 la statua fu trasportata nuovamente in città per il ritorno dei turchi in città e così anche nel 1614. Si parla anche di altri due trasporti a causa della siccità e della peste, ma non c’è alcuna certezza per mancanza degli atti relativi.
Nel 1636 avvenne l’undicesimo trasporto per la presenza, questa volta, di armate francesi. Da quell’anno si iniziò anche a portare in processione la statua di Sant’Alberto. I successivi trasporti avvennero nel 1645(per le armate turche), 1654(per le navi francesi), 1717 e 1734(per le armate spagnole), 1820(a causa della rivoluzione di Palermo), 1837(colera) e nel 1848(per le insurrezioni del 48). Nei periodi sopracitati, la statua ritornava in Santuario anche dopo due o tre anni, rimanendo conservata nella chiesa del Carmine.
Dal diciannovesimo trasporto in poi, le circostanze che spinsero a portare la statua della Madonna in città furono meno tristi delle precedenti; si dice infatti che nel 1920 si decise di portarla “in trionfo” per le vie di Trapani, esposta per la prima volta in cattedrale per cinque giorni.
Nel 1935 invece, il trasporto avvenne in occasione della seconda incoronazione della statua, rimanendo alcuni giorni in cattedrale.
Il successivo trasporto avvenne nel 1947 e a tal proposito si dice che uno dei motivi principali di portare la statua in processione, fu quello di raccogliere denaro per poter ricostruire il seminario vescovile, così come la dimora dello stesso, andati distrutti durante la seconda guerra mondiale. La processione iniziò il 10 agosto, e la statua fu trasportata su di un carro trainato da “tre paia di buoi” per poi giungere in cattedrale dopo una messa celebrata in Piazza Vittorio. La Madonna fu esposta in cattedrale fino al 19 agosto, quando fu riportata in Santuario in mezzo a migliaia di persone. Alla fine però, non si riuscì a raccogliere denaro sufficiente per ricostruire il seminario.
Tre anni dopo, in occasione del settimo centenario dell’arrivo dei Carmelitani nella chiesa dell’Annunziata, avvenne il ventiduesimo trasporto; la Madonna rimase in Cattedrale dal 13 al 20 agosto e la città fu riempita di fiori e di drappi sui balconi, illuminata a festa in special modo la sera del 20, quando la statua fu riportata in Santuario.

Ritornando alle feste patronali, a prescindere dai trasporti, il 16 di agosto si è sempre svolta la tradizionale processione della copia lignea(fin dal 1829), a cui si aggiunse intorno agli anni ’80, anche il rito dello sbarco con una breve processione, che avviene sempre il 13 di agosto. Tra gli avvenimenti paralleli di ogni festa della Madonna, va ricordata la fiera che fino alla metà del XVI secolo veniva allestita nel recinto del convento dell’Annunziata per quindici giorni, in cui tutti i mercanti potevano vendere la propria merce, senza pagare alcun dazio. Anche la fiera ovviamente ha subìto dei cambiamenti, sia nella forma che nel luogo. Non si può per esempio dimenticare quando veniva allestita sia in piazza Vittorio Emanuele che lungo il perimetro della villa comunale, mentre ai giorni nostri, essa viene allestita per soli dieci giorni nella zona del palazzetto dello sport, dove sicuramente ha perso il fascino di una volta. Altre sedi storiche che hanno ospitato la fiera nel tempo sono state Piazza Sant’Agostino, Via Mancina e Piazza Scarlatti.
Ritornando ai riti mariani, intorno alla fine del 1600, il giorno di ferragosto era un giorno importante per i condannati per debiti civili che per quell’occasione venivano scarcerati. All’interno del Santuario, avveniva anche la cosiddetta “tirata dei sette veli” che coprivano la statua della Madonna, in occasione del quale venivano sciolti i voti e avvenivano anche delle guarigioni miracolose sugli ossessi e gli spiritati che, non appena venivano tirati i veli, gridavano “Viva Maria SS di Trapani”.
La storia quindi ci narra quanto profondo è il legame che questa città, nel corso dei secoli, ha instaurato attorno alla devozione mariana; basta andare al Santuario nei giorni di quindicina per capire che questo forte legame continua a persistere di generazione in generazione, ed è sicuramente una cosa che inorgoglisce il trapanese verace e devoto che vede nel volto della meravigliosa e secolare statua, un’entità che va aldilà di ciò che rappresenta, più di una madre a cui chiedere protezione e amore, ed è per questo che la Madonna di Trapani è senza dubbio il fulcro principale della città.

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