ALCAMO. Il comune di Alcamo ha ritenuto doveroso uscire allo scoperto con una propria dichiarazione circa la questione finanziaria che ultimamente è stata molto dibattuta a causa dello squilibrio di bilancio ormai certo.
Il comune fa sapere che le proposte avanzate dai consiglieri, che hanno bocciato la delibera di adeguamento delle tariffe Imu e Tasi (leggi rincaro delle tasse), non sono plausibili perchè non consentono di garantire l’equilibrio economico finanziario del bilancio di previsione 2015/2017 che si sta redigendo. Da quanto si evince dalle parole del comune la colpa sarebbe dei consiglieri che non hanno votato positivamente il rincaro e che domani si ritroveranno in consiglio a discutere della Tasi e dell’Imu.
“La motivazione principale dello squilibrio finanziario, spiega il ragioniere generale Sebastiano Luppino, è la concreta applicazione delle norme sull’armonizzazione contabile, norme che non consentono più l’utilizzo di avanzo libero di amministrazione e che, di fatto, obbligano i comuni a prevedere un elevato fondo svalutazione crediti (fondo crediti di dubbia esigibilità)”.
Neanche la proposta di Manno, ex Assessore, di tagliare la spesa corrente, rispetterebbe norme e principi contabili tali da permettere questo recupero.
Il comune, dunque, confida nel senso di responsabilità di chi ha la competenza sulla definitiva programmazione finanziaria per fare gli interessi della cittadinanza alcamese.
Sorge spontaneo un dubbio: quale interesse ha la cittadinanza alcamese? Chi stabilisce quali sono gli interessi della cittadinanza?
Quello che appare ad una mente poco avvezza all’economia, di cui non tutti i cittadini conoscono anche i principi più basilari, è che come spesso succede si fa una politica dell’emergenza piuttosto che una seria programmazione volta a garantire equilibrio sui conti pubblici.