Aumento Imu e Tasi unica via per non incidere sulle fasce più deboli di Alcamo. Arnone: attendo soluzioni alternative dal consiglio comunale

IMG_20150916_190352ALCAMO. Sono stati chiariti durante l’incontro di ieri con la stampa presso la stanza del Sindaco, dal commissario straordinario del Comune di Alcamo, Giovanni Arnone, alcuni punti riguardanti le criticità sulla situazione finanziaria cittadina.
Oltre al commissario, e un nutrito gruppo di consiglieri comunali, hanno presenziato l’incontro il Segretario Generale, Cristofaro Ricupati, e il dirigente del settore economico-finanziario, Sebastiano Luppino.

Durante l’incontro è emerso che il Comune di Alcamo non presenta, a differenza di molti comuni siciliani, nessuna situazione debitoria e insolvenze, le difficoltà riguardano esclusivamente la parte corrente del bilancio del 2015.

Un campanello d’allarme sullo squilibrio della parte corrente del redigendo bilancio del 2015 era stato già evidenziato dal responsabile del settore finanziario del Comune di Alcamo, Sebastiano Luppino, che l’11 giugno aveva evidenziato le difficoltà a raggiungere l’equilibrio.

Tra le criticità evidenziate da Luppino, si fa riferimento alle “nuove norme sull’armonizzazione contabile che costringono i Comuni a non potere più applicare avanzo di amministrazione ai bilanci di previsione ed a prevedere un accantonamento di risorse finanziarie per fronteggiare l’esigibilità dei crediti di parte corrente. Nel caso del Comune di Alcamo tale fondo previsto nella misura minima ci obbliga a prevedere un accantonare per l’anno 2015 la somma di circa 1,3 milioni di euro”.
Situazione legislativa che ha contribuito a generare l’attuale squilibrio del redigendo bilancio 2015, che qualora non vengano apportati immediati correttivi non potrà essere portato a conclusione.

Tra le soluzioni proposta dal Commissario Arnone c’è quella di aumentare alcuni tributi, e nello specifico Imu e Tasi. Sicuramente una scelta impopolare, come sostiene lo stesso Commissario, ma l’unica possibile per non aggredire le fasce più deboli della città (attività minori, asili, ricoveri anziani, ecc..). Il rischio, sostiene Arnone, è quello di tagliare asili, ricoveri per anziani e attività a sostegno delle fasce più deboli. “Credo – commenta Arnone – che aggredire lo stato sociale è qualcosa che non andrebbe mai fatto”.

Secondo alcune stime l’ipotesi di una revisione dell’ Imu e della Tasi porterebbe a coprire il disavanzo della parte corrente. Disavanzo che oggi ammonterebbe, secondo quanto relazionato dai dirigenti di settore, a circa 1,6 milioni di euro.

La ricetta di Arnone alle problematiche economiche non è stata però accolta favorevolmente dal Consiglio Comunale, che durante la seduta del 31 luglio ha respinto il provvedimento con il voto contrario di 16 consiglieri contro gli 8 a favore. Nel frattempo, però, non è pervenuta nessun altra soluzione, e il Commissario non sente corretto tagliare i fondi al cosiddetto “stato sociale”, quindi si è ritornati nuovamente con l’unica ipotesi in campo, quella della revisione dei tributi.

Arnone ha anche fornito delle stime riguardante l’incidenza dell’aumento dei tributi ai cittadini. Secondo quanto detto ieri in conferenza stampa, considerando una famiglia media alcamese, l’aumento di Imu e Tasi graverebbe per un soglia che va da 30 a 80 euro annui, a seconda se si possiedono una o due case.

“Non mi ha imposto nulla nessuno dei dirigenti – tiene a precisare Arnone.- Capisco che questa non è la migliore soluzione, ma è quella meno dolorosa per non andare ad incidere sulla parte più povera della città”.

“Ad Alcamo non c’è nessuno scontro tra commissario, dirigenti e consiglieri comunali – commenta il Commissario.- Siamo in una situazione di empasse. Ad oggi ad una proposta messa in campo dal Commissario (quella di revisionare i tributi locali Imu e Tasi) non esiste alcuna proposta alternativa da parte del consiglio comunale che possa riequilibrare il bilancio. Inoltre, attualmente sono stati superati nove dodicesimi del bilancio consolidato si può intervenire solo su tre mesi”.

Il commissario, nel prosieguo del discorso, ha fatto leva anche su due strumenti che occorre attivare urgentemente per lo sviluppo della città: la revisione del PRG di Alcamo (ormai scaduto) e i progetti preliminari per dotare Alcamo Marina di un sistema idrico e fognario. “Questi non si possono attivare se non ci dotiamo nell’immediato di strumenti finanziari – conclude Arnone”.
In conclusione, se non arrivano delle proposte alternative da parte del Consiglio Comunale nel rispetto dei principi contabili, l’unica attuabile è quella della revisione Imu e Tasi, se non si vuole andare incontro al rischio di una nomina di un Commissario in Acta che sostituisca il consiglio comunale o che si attivano delle procedure del predissesto con gravi conseguenze per il futuro della città.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.