Attesissimo da mesi è finalmente uscito mercoledì 16 settembre l’ultimo lavoro che unisce Pixar e Disney in una collaborazione che mette a segno continui capolavori per ragazzi ma non solo, e questo ultimo film ne è proprio un esempio.
Si tratta di Inside Out un film d’animazione che entra nella mente dei suoi protagonisti per spiegare il grande ruolo che hanno le emozioni nella vita di ciascuno a partire dalla nascita ma, in realtà, in ogni momento della nostra vita. Un lavoro che si presta alle riflessioni per un pubblico di tutte le età ma che offre un valido trampolino di lancio per cominciare ad alfabetizzare anche i più piccoli su un tema che ci riguarda tutti indistintamente.
La psicologia si occupa di emozioni da sempre, non è una novità, ma nell’ultimo periodo queste stanno diventando oggetto di grande attenzione anche al cinema e nelle serie televisive dove diventano vere e proprie protagoniste. In realtà protagoniste sono sempre state, poichè non esiste film o opera letteraria o artistica più in generale che non riguardi l’emotività di chi la produce e di chi la coglie come spettatore. Tuttavia fenomeni come Inside Out, o qualche anno fa la serie televisiva Lie To Me, hanno messo al centro proprio l’emotività come linguaggio di comunicazione.
Si tratta di un argomento che ci riguarda tutti, da cui non possiamo prescindere in alcun modo ma che cominciare a conoscere in modo più approfondito può essere un primo passo verso una riscoperta di se stessi. Dicono che la pancia sia un secondo cervello, ed è li che le emozioni in qualche modo si annidano e le sentiamo in maniera molto viscerale. La rabbia che contorce le budella, la tristezza che crea quel vuoto allo stomaco, alzi la mano chi si sente escluso da queste sensazioni.
Una buona conoscenza può permettere di utilizzarle, poi, come alleati invece che nemici, perchè ciò che non padroneggiamo ci rende schiavi ma ciò che conosciamo ci permette di agire strategicamente per ottenere il meglio da noi stessi.