ALCAMO. Le tre sigle sindacali insorgono, tardivamente, e si oppongono all’aumento di Imu e Tasi ad Alcamo, un provvedimento approvato da poche settimane dal consiglio comunale della città che viene però discusso da luglio quando era stato portato per la prima volta in consiglio per non essere, poi, accettato dai consiglieri. Giuseppe Favara, Daniela Lo Sciuto e Aldo Vaccaro, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil, chiedono adesso di essere ricevuti dal commissario del Comune Giovanni Arnone per avere un confronto sul tema.
“Prima di aumentare ancora una volta le tasse – affermano i sindacalisti – sarebbe stato opportuno convocare le parti sociali per un confronto. Fissare le aliquote al massimo consentito dalla legge, nel caso della Tasi al 2,20 e nel caso dell’Imu al 10,60, vuol dire non tenere conto dello stato sociale in cui versa la cittadinanza alcamese, già vessata da tasse e imposte anche negli anni passati. Il Comune – aggiungono infine – ha aumentato l’Imu senza tenere conto che ancora è creditrice delle somme non versate nel mese di giugno. Ci auguriamo che da un incontro con il commissario Arnone possano scaturire spunti di lavoro comune a favore dei cittadini di Alcamo”.