ALCAMO. I toni si sono fatti troppo aspri su Monte Bonifato e le contrapposizioni nate fanno sono danno alle possibili soluzioni che potrebbero salvaguardare la montagna di Alcamo. Da questa premessa parte il coordinamento SalviAmo il Bonifato auspicando che società civile e istituzioni lavorino in reciproca alleanza piuttosto che farsi la guerra.
Salviamo il Bonifato ha cominciato la sua storia nel 2013 quando un gruppo di cittadini e associazioni ha lavorato per la costruzione di una fitta rete di volontari che mettessero in sicurezza i sentieri della Riserva Naturale Orientata Bosco d’Alcamo, puntando ad una gestione della cosa pubblica condivisa tra pubblico e privato. Da allora tanto è stato fatto in tal senso e l’amministrazione pubblica si è resa presente e attiva attraverso il Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali – Ufficio Provinciale di Trapani, l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani – Distaccamento Castellammare del Golfo, il Dipartimento Regionale dell’Agricoltura – Servizio 16 di Palermo, l’Ispettorato Provinciale dell’agricoltura di Trapani – Unità Operativa n. 173, il Libero Consorzio di Trapani e, da ultimo, anche l’Università di Palermo. Questa collaborazione concretamente ha permesso la messa in sicurezza di diversi sentieri.
Proprio per questo motivo e per i risultati raggiunti in passato adesso il coordinamento chiede di incontrare il commissario e spiegare perchè crede ancora in un modello innovativo di collaborazione tra pubblico e società civile. “Insomma fare gioco di squadra, andare tutti verso un’unica direzione nel nome della salvaguardia e fruizione del Monte Bonifato”-dicono dal coordinamento.
“Nel rivendicare il diritto – dovere, di consentire a tutti di poter esprimere il proprio contributo alla collettività, anche attraverso azioni di volontariato mirate e coordinate, ci piace concludere la presente richiesta di incontro, riportando l’estratto di un articolo pubblicato nel 2014 su una testata giornalistica on line locale:
“Alcamo città dalle tante personalità. C’è chi lamenta, c’è chi osserva, c’è chi si limita a dichiarare e chi a parlare bene e razzolare male. Una città dai mille volti, ma spesso dal facile chiacchericcio che poco si applica ad azioni volte al bene comune. Tra i tanti esistono però persone che, al posto di ciarlare, agiscono compiendo gesti utili per la collettività che spesso passano inosservati e poco vengono valorizzati.
Sono i volontari di Vivilbosco, Salviamo il Bonifato e Associazione Laurus che hanno già effettuato la loro quarta giornata di lavoro per tagliare molti alberi pericolanti che mettevano a rischio la percorribilità del sentiero religioso che porta al Santuario della Madonna dell’Alto. “La collaborazione fra volontari, Provincia e Forestale sta diventando sempre di più un’esperienza trasversale che ha di fatto superato le barriere della burocrazia facendo si che tutti quanti convergano verso un’unica direzione. Un’esperienza umanamente gratificante che tutti stiamo vivendo all’insegna dell’amore per Monte Bonifato e per tutto il territorio” scrivono gli stessi protagonisti.
Alcamo ha bisogno di concretezza e di cittadini che ogni giorno tolgono un pò di tempo a ciò che attiene alla sfera personale, per dedicarlo alla città. Sono già in tanti che si stanno avvicinando alle iniziative sul Monte, ma tante altre persone ancora possono fare qualcosa perché questo piccolo grande cuore verde continui a pulsare.”