ALCAMO. Si è svolto ieri presso il Centro Congressi Marconi l’incontro voluto dal movimento 5 stelle relativo alla tematica dei fondi europei destinati alla Sicilia e finiti il più delle volte nelle mani sbagliate o tornati indietro senza conludere nulla. Un evento organizzato nel contenitore globale degli eventi europei che Corrao aveva già portato ad Alcamo la scorsa estate parlando di immigrazione.
L’incontro è stato moderato da Giuseppe Pipitone, giornalista alcamese, che ha introdotto il dibattito facendo cenno a quante centinaia di migliaia di euro siano finiti nelle mani della mafia, come il fratello di Totò Riina e il reggente della cosca di Enna Seminara, per disattenzione un po’ a tutti i livelli.
Il dottor Diego Gandolfo esperto di fondi europei ha spiegato come dieci miliardi di euro siano già arrivati e altrettanti sono in arrivo dall’Europa alla Sicilia. Viviamo in una regione che risulta la più finanziata in Italia. Alcamo ha ricevuto 60 milioni di euro per ambiente, occupazione, ricerca, e tanto altro. Molti progetti finanziati, anche nell’ambito delle imprese, ma anche molte occasioni perse nel tempo per mancanza di progettazione e attenzione ai bandi. Undici milioni di euro sono arrivati ad Alcamo per la formazione (di questi 900mila euro sarebbero stati utilizzati per il rifacimento di marciapiedi in città sotto la voce di qualifica professionale) e 7 per l’istruzione attraverso opere di riadeguamento per gli istituti. Gandolfo ha spiegato che il prossimo anno saranno in uscita numerosi bandi nell’ambito del FESR che riguarderanno ricerca ed innovazione e le imprese, quindi start-up innovative, ricercatori, smart cities. Il fatto che ci siano questi fondi non implica però che questi fondi verranno recepiti o che verranno utilizzati in maniera adeguata. Quello che Corrao ha chiesto è un cronoprogramma dei bandi che permetta agli imprenditori e agli interessanti di sapere quando usciranno i bandi così da arrivare pronti e preparati ad essi.
La deputata regionale Valentina Palmeri si è espressa invece per la speranza di non perdere i fondi per l’agricoltura, sulla collaborazione che istaurato con Corrao al fine di evitare che i fondi già stanziati non vadano perduti e le aziende del territorio possano fruire. Da un punto di vista politico ha, invece espresso quante interrogazioni sono state fatta in sede regionale su quelle opere mai portate a termine come l’enoteca regionale. Stessa cosa dicasi delle isole ecologiche che dovevano diventare un modo per ridurre la tassa sull’immondizia ma che di fatto non sono mai entrate in funzione. Su Alcamo Marina, invece, il movimento ha denunciato la mancanza di progettualità per lo smaltimento delle acque reflue come da normative, e come hanno fatto numerosi altri comuni della provincia.
Ignazio Corrao invece ha voluto sottolineare soprattutto il marcio insito nella spesa per favorire una politica clientelare, per affamare dunque la popolazione piuttosto che contribuire a farla progredire con strumenti sempre più complessi e innovativi. Lamentando soprattutto il disinteresse della regione e dei suoi assessori a lottare affinchè gli agricoltori siciliani possano giovare dei fondi europei invece di perderli perchè l’Europa non vuole prorogare la scadenza.