PALERMO – È stato firmato un protocollo d’intesa tra la Chiesa siciliana e la Regione che prevede la tutela, la conservazione, il recupero e la riqualificazione del patrimonio ecclesiastico di interesse culturale. Tale accordo prevede la costituzione di un comitato scientifico che si occuperà di selezionare le opere ammissibili a tale finanzimento. Il comitato sarà formato da otto componenti e, nello specifico, dal dirigente generale dei Beni culturali e da tre esperti nominati da parte regionale, dal direttore dell’ufficio per i beni culturali ecclesiali della Conferenza Episcopale siciliana e da tre consulenti nominati dalla C.E.SI.
“Questa intesa – ha detto Missineo, assessore regionale dei Beni culturali – definisce le linee guida per rendere più veloci ed efficienti gli interventi sul vasto patrimonio ecclesiastico regionale, compatibilmente con le risorse a nostra disposizione. Sarà il comitato a verificare le richieste e a stabilire le prorità utilizzando i fondi regionali ed europei. Sul Po-Fesr 2007-2013 la Regione ha destinato 11 milioni di euro, circa la metà della dotazione della misura corrispondente, per i beni ecclesiastici e attiveremo ulteriori finanziamenti sui Programmi Operativi Interregionali che saranno operativi a breve”.
I parametri su cui la commissione lavorerà per stilare una graduatoria degli interventi sono l’urgenza per la conservazione dei beni, la loro importanza qualitativa, le esigenze di culto e la prosecuzione e conclusione di lavori già iniziati. . “Per la prima volta – ha sottolineato il dirigente generale dei Beni culturali della Regione siciliana, Gesualdo Campo – la programmazione degli interventi sarà realizzata da un comitato che vincolerà le Soprintendenze e le diocesi a un percorso di garanzia e che avrà il compito di razionalizzare al meglio i fondi su cui possiamo contare per tutelare l’immenso patrimonio di beni ecclesiastici regionale”.
Attraverso il coordinamento tra l’assessorato ai Beni culturali e la Conferenza Episcopale siciliana “vogliamo evitare – ha spiegato Monsignor Mogavero, Vescovo delegato per i beni culturali ecclesiastici dalla Conferenza Episcopale Siciliana – corsie preferenziali che si sono verificate in passato e dare la possibilità a tutte le diocesi di accedere allo stesso modo alle risorse per ottenere un trattamento in base alle reali esigenze”.
L’accordo prevede anche la creazione di reti tra operatori culturali e di partenariati pubblico-privati per la gestione del patrimonio culturale e la realizzazione di programmi formativi per migliorare le competenze professionali. “Grazie a questa intesa – conclude Mogavero – si esce dalla visione un pò esclusiva dei beni della Chiesa e si comincia un percorso di valorizzazione e di fruizione dei nostri siti. Ad esempio pensiamo alla promozione di eventi di grande richiamo per incrementare i flussi di turismo culturale e religioso che possono avere una forte ricaduta occupazionale ed economica sul territorio”.