E’ stata annullata, dalla Corte di Cassazione, la sentenza di condanna per violenza sessuale nei confronti di alcamese, P.A., accusato di aver abusato della cognata.
I fatti risalgono ad alcuni anni addietro, quando l’uomo, approfittando dell’assenza della moglie (sorella della vittima), avrebbe avuto alcuni contatti fisici a sfondo sessuale con la propria cognata. Un altro episodio analogo sarebbe avvenuto nella stessa abitazione della coppia, mentre la moglie era intenta a preparare la cena.
In primo grado, il giudice del Tribunale di Trapani, giudicò colpevole l’uomo condannandolo a 6 anni di reclusione. In quell’occasione la vittima aveva confermato in incidente probatorio al gip il proprio racconto contro il cognato.
Per i legali dell’imputato, Bruno Vivona e Claudio Pirrone, questo racconto risultava poco attendibile in quanto, oltre all’assenza di una conferma testimoniale, dalla visita ginecologica non si evidenziavano segni di violenza sulla vittima. Sebbene in secondo grado la Corte d’Appello di Palermo aveva confermato quanto stabilito dal primo grado, adesso la cassazione, confermando in parte la tesi dei difensosri, si è pronunciata annullando la condanna e rimettendo gli atti del processo ad una nuova sezione della corte in modo da celebrare un nuovo giudizio.