Depuratore di Castellammare. Lettera aperta del Presidente del Consiglio Comunale Domenico Bucca al Sindaco Coppola

palazzo-crociferi-buccaCASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si torna a parlare di depuratore a Castellammare del Golfo, una questione ormai “spinosa” che divide sempre di più la politica di Palazzo Crociferi e non solo. Dopo le lettere dell’ex Sindaco Marzio Bresciani, del Sindaco Nicolò Coppola e del dirigente del III settore Simone Cusumano, arriva  quella del Presidente del Consiglio comunale Domenico Bucca.

Quella di Bucca è una lettera aperta che cerca di placare i toni sul “caso” depuratore che, ancor prima di vedere la luce, ha già diviso il paese. Il dibattito sugli aspetti tecnici, politici e amministrativi è quindi ancora aperto. Riportiamo integralmente la lettera di Bucca:

“Spettabile Sig. Sindaco,

nelle ultime settimane ho ricevuto e letto alcune lettere riguardanti un confronto sul depuratore tra l’ex Sindaco, ingegner Marzio Bresciani, Lei e il Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune.

Partendo dal presupposto che ritengo il confronto, verbale o epistolare, estremamente positivo quando civile e basato sui contenuti e non sulle provocazioni ed offese personali, penso che laquerelle abbia assunto connotati a dir poco inaccettabili, sia per i toni usati, sia per le affermazioni in alcuni casi riportate. In qualità di Presidente del Consiglio Comunale non sono fino ad ora intervenuto sulla questione per rispetto dei ruoli e degli interlocutori chiamati in causa. Come ho fatto anche in altre occasioni, per citarne una nel corso della consegna dei loculi cimiteriali, quando il consiglio comunale, pur avendo avuto tanta parte, non è stato citato né ringraziato, mortificandone o ponendo in secondo piano il suo invece preminente ruolo.   

 Nel confronto sul progetto del depuratore, ritengo però che, ruoli e competenze non  siano stati affatto rispettati: si è discusso di una scelta politico amministrativa sulla quale è titolato ad intervenire Lei, in quanto eletto dai cittadini a rappresentarli amministrativamente agendo per loro conto e dunque parlando per loro conto; invece si è discusso di fatti tecnici da parte di dirigenti che, nel loro ruolo di dipendenti comunali non dovrebbero parlare di scelte amministrative e dunque politiche, ma dell’esecuzione di atti suggeriti e proposti dagli amministratori, verificandone ovviamente termini di legge e possibilità. Talvolta proponendo altre soluzioni ma non certo dettandone di proprie. Altrimenti i ruoli, a discapito della democrazia che consente ai cittadini di eleggere il loro rappresentante, sarebbe soffocata, sepolta da una burocrazia perennemente al vertice, al contrario dei rappresentanti politici. Conosco qualità e buone intenzioni dell’ingegner Marzio Bresciani, persona davvero perbene, e non ho motivo di dubitare delle finalità di chi fa una scelta progettuale ritenendo che tutto sia in regola e si agisca nell’interesse del paese. Né nel caso di Bresciani, né nel suo caso. Ho motivo di preoccupazione, invece, quando i dirigenti si ritengono titolati a parlare in vece di sindaco o assessori e questo viene loro consentito.  

Talvolta può essere sintomatico di scarsa competenza, talvolta di superficialità: che certamente non contraddistinguono né la sua persona né il suo modo di esercitare il ruolo istituzionale. Ritengo che i fatti si siano verificati in un momento di confusione generale, immagino subito rientrata, in cui la fibrillazione per il commissariamento di un’opera pubblica di grande importanza per il nostro paese,  qual è il depuratore, ha creato stimolo e voglia di intervenire. Sono del parere che se si colgono frutti e risultati positivi il merito non è sicuramente di un singolo ma del lavoro di tanti e certamente anche e soprattutto dell’attuale e del precedente Consiglio Comunale che ha un ruolo importante nelle scelte. Le chiedo di vigilare perché ingerenze simili non vengano più a verificarsi e invito tutti a moderare i toni e a lavorare nell’interesse esclusivo di Castellammare. La saluto cordialmente. Il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Bucca.”

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.