Porto di Castellammare del Golfo, il comune si costituisce parte civile

porto castellammareCASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il Comune di Castellammare del Golfo si costituirà parte civile nel processo a carico di 4 persone indagate per i lavori al porto di Castellammare, per un appalto totale di circa 40 milioni di euro.

Il cantiere del porto, sequestrato nel 2010 e dissequestrato nel 2013, ancora oggi, dopo le numerose promesse da parte del Sindaco Coppola, aspetta ancora la ripresa dei lavori sia del primo che del secondo lotto. Intanto nei giorni scorsi i pubblici ministeri della Procura di Trapani Anna Trinchillo e Andrea Tarondo hanno chiesto il rinvio a giudizio per i 4 indagati con l’accusa di “frode nelle pubbliche forniture”; si tratta di Mario Giardina, direttore del cantiere del porto, Leonardo Tallo, direttore dei lavori nominato dall’assessorato regionale ai lavori Pubblici, Rosario Agnello, legale rappresentante della società consortile Nettuno (della quale faceva parte anche la coop Cea) e Domenico Parisi, rappresentante dell’associazione temporanea d’imprese composta dalle imprese Coveco, Comesi e Cogem.

“Il Comune di Castellammare è certamente parte offesa – afferma il sindaco Nicolò Coppola dopo la notizia del rinvio a giudizio -. Riteniamo opportuno affidare l’incarico della difesa degli interessi della nostra città al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti per i presunti reati. Condividiamo la scelta di impegnarci a costituirci parte civile in tutti i procedimenti penali riguardanti fatti illeciti tentati o ideati nel nostro territorio per tutelare gli interessi del Comune e di tutti i cittadini. Inoltre – prosegue il sindaco Nicolò Coppola – la vicenda ha creato un danno economico ingentissimo perché oltre alle eventuali responsabilità che saranno accertate dalla magistratura, il cantiere è rimasto fermo per anni con serie difficoltà alla ripresa dei lavori dopo il dissequestro per i danni causati dal fermo e la necessità di predisporre relativa variante. Non secondario il danno morale e di immagine per tutti noi castellammaresi”.  porto castellammare del golfo

Il porto, da preziosa risorsa per il paese, si è trasformata in una pesante zavorra lasciata in balia del tempo. Oggi l’affidamento dell’incarico legale da pare del Comune per la costituzione di parte civile sembra il minimo nei confronti dell’intera comunità. “Inoltre da tempo  – prosegue il sindaco Coppola – spingiamo per la messa in sicurezza dell’esistente e la ripresa dei lavori e da oltre un anno si susseguono incontri all’assessorato regionale alle Infrastrutture, che è l’ente appaltante, nel tentativo di trovare una soluzione con l’impresa in modo da cercare quantomeno di salvaguardare le opere realizzate che rischiano di essere definitivamente compromesse. Se non si troverà una soluzione probabilmente si dovrà procedere ad un nuovo appalto ma speriamo di trovare una soluzione condivisa”.

Per quanto riguarda invece i lavori del secondo lotto, finanziati con circa 15 milioni di euro, il sindaco Nicolò Coppola spiega che “il consorzio di imprese SICS  ha già sottoscritto i contratto di lavoro e potrà iniziare a breve. Il cantiere non è stato ancora avviato perché il rup, l’ingegnere Giovanni Indelicato, dirigente del Genio Civile di Trapani, è andato in pensione e adesso è stato sostituito nel ruolo dall’architetto Giuseppe Motisi”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.