ALCAMO. Dopo il consiglio comunale “lampo”, durato poco più di qualche minuto, ieri sera è tornato a riunirsi il massimo consesso civico in seconda convocazione.
I tre consiglieri che erano presenti durante l’appello, ma assenti alla prima votazione, ci hanno tenuto a scusarsi per l’accaduto e a puntualizzare che si è trattato secondo loro di un pretesto per chiudere presto il consiglio. Calvaruso, G. Caldarella e Di Bona, hanno infatti voluto sottolineare che erano di poco lontani per un’esigenza fisiologica e che in tanti altri casi il presidente del consiglio ha temporeggiato per evitare che si arrivasse al rinvio, mentre giovedì sera non c’è stata questa possibilità.
Particolarmente dure soprattutto le parole della consigliera Di Bona che ha voluto esprimere tutto il proprio disappunto a Giuseppe Scibilia accusandolo di non essere stato un presidente di polso, e soprattutto di partecipare poco alla vita pubblica poichè non si è mai messo in astensione dal lavoro. Non altrettanto accese ma piuttosto critiche anche le parole del consigliere Vesco che ha puntualizzato la mancanza del presidente nella tempestività di trattare alcuni aspetti importanti come il baratto amministrativo da lui proposto.
Da parte sua Scibilia ha voluto rispondere a queste accuse dicendo che ha sempre dato il massimo contributo in questo suo ruolo, in quanto la sua presenza al palazzo di città non è mai venuta meno nonostante il suo lavoro. Non è escluso che le critiche abbiano un seguito politico, ha detto Scibilia, e non c’è da stupirsi.
Altri consiglieri, come Longo e Fundarò tra gli altri, hanno espresso invece stima all’operato di Scibilia.