Il blitz dei Carabinieri in una scuola della città ha acceso un dibattito, fuori posto la difesa d’ufficio di uno studente.
Nei giorni dell’infuocato dibattito sulla politica cittadina, Castelvetrano ha vissuto un momento che dovrebbe essere preso ad esempio del malcontento di una parte della città per le istituzioni. In questo caso rappresentato da alcuni agenti dell’arma e della polizia municipale che hanno compiuto un controllo in una classe di un istituto superiore trovando probabilmente quello che già sapevano di esser certi di trovare.
In totale 15 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” , con cinque studenti segnalati alla prefettura. Sempre nell’ambito dei controlli scolastici i carabinieri hanno denunciato quattro genitori per l’inosservanza dell’obbligo di istruzione elementare dei propri figli. Copn il sindaco Errante impegnato su altri fronti, l’episodio non ha colto distratto l’assessore Matilde Mattozzi: “Se i ragazzi hanno l’ardire di portare con sè il “fumo” o la “maria” dentro gli zaini come una volta si portava la merenda, allora abbiamo fallito. Abbiamo fallito come genitori perché evidentemente non controlliamo più adeguatamente i nostri figli…E questo é facilmente deducibile dai commenti che gli stessi ragazzi, ma non solo, hanno postato in merito a questa vicenda e che, a mio avviso, costituiscono un problema grave tanto quanto la sola ipotesi che le aule delle nostre scuole siano luoghi di spaccio. Abbiamo fallito come istituzione perché evidentemente ci siamo “seduti” e non abbiamo destinato agli studenti la giusta attenzione e al problema droga la giusta importanza…Perché forse ci occupiamo di troppe cose e ne abbiamo trascurate altre che non andavano trascurate…Perché portiamo avanti POF PON e POR per mezzo dei quali facciamo studiare loro un’ora la settimana di flauto traverso invece di far vedere loro che di droga si muore, direttamente o indirettamente”.
C’è voluto poco tempo a capire che l’assessore Mattozzi non parlava a vanvera, perchè nel giro di poche ore su alcuni siti web di testate giornalistiche locali compariva lo scritto di uno studente più che altro impegnato a far figurare qualcosa che non è mai esistito. Non facciamo il nome dello studente ma diciamo che il suo scritto probabilmente è scaturito dalla necessità di far apparire i carabinieri come agenti delle famigerate SS, una bugia volgare. Non c’è stata, e lo dicono non i carabinieri ma chi ha assistito al controllo, irruzione, nessuno studente è stato trattato da criminale, se le ragioni che portano i ragazzi a fare uso di droghe è il malessere sociale, dovremmo vivere in un Paese di drogati, per fortuna non è così, almeno a proposito del fatto di non trovarci un mondo di giovani drogati.
A scuola, quando la si frequenta seriamente, sfruttando le tante opportunità offerte, si impara non ad aspettare che qualcuno offri prospettive di impegno, ma semmai si impara a trovarsele da se queste prospettive e purtroppo per alcuni la droga è una prospettiva, ed è ancora peggio che questi trovino giustificazione nelle parole di loro coetanei. I ragazzi che fanno uso di droghe vannoi aiutati, ma non certo con la solidarietà e peggio da una solidarietà ricca di bugie. Una classe politica che il giovane definisce vecchia e corrotta può avere responsabilità, ma sostenere che questo stato di cose conduca a portarsi la droga in classe non ci fa ben sperare che gli adulti di domani possano meglio e degnamente occuparsi di politica ed istituzioni.
Uno scritto disattento questo dello studente che fa finta di non sapere che le forze dell’ordine ogni giorno si occupano di lotta ai trafficanti di droga e alla mafia, i risultati si colgono ogni giorno, forse in qualche casa di studenti castelvetranesi sono cose delle quali non si parla o magari se ne parla in malo modo.