Oggi a vederli sono gli aliscafi di due diverse compagnie, Siremar e Ustica Lines. a garantire i collegamenti veloci tra la Sicilia e le isole minori – Egadi, Eolie, Pelagie, Ustica e Pantelleria – ma di fatto uno solo è da ieri l’armatore, Vittorio Morace, napoletano di origini, trapanese d’adozione, patron del Trapani Calcio, squadra della serie B, a capo dell’Ustica Lines e anche al vertice della società armatrice Sns con sede a Trapani, della quale è socio assieme ad un altro pezzo da 90 del mondo navale, il messinese Franza. Ieri a Roma è stata sancita con tanto di atto notarile la cessione dell’ex gruppo Siremar da parte della società Compagnia delle Isole alla Sns, una joint venture paritetica dove sulla rotta per le isole minori Morace, che intanto ha ceduto al figlio Ettore il comando della flotta, si occuperà degli aliscafi e l’ing. Vincenzo Franza dei traghetti. Monopolio del mare. Da oggi il gruppo Morace si occuperà di fatto in esclusiva dei viaggi in aliscafo in Sicilia da una parte con la sua Ustica Lines e dall’altra parte con gli ex aliscafi Siremar oggi “targati” Sns”. L’affare si è concluso per una cifra di quasi 50 milioni di euro, a fronte di 560 milioni di euro che in 9 anni arriveranno alla Sns come contributo statale e di altri 300 milioni, sempre calcolato in nove anni, come incassi. Sns assorbisce i circa 400 dipendenti ex Siremar e una flotta di 19 mezzi navali tra aliscafi e traghetti. Ieri a Roma nello studio del notaio Emma Anedda presenti anche i funzionari della Regione Sicilia nonché quelli dei ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, si è conclusa una vicenda che andava avanti da oltre un anno. Da quando la Compagnia delle Isole, per la maggioranza riferibile ad un altro grande armatore italiano, Salvatore Lauro, aveva vista annullata la gara per l’acquisto della Siremar, causa un ricorso della Sns che è stato accolto dal Consiglio di Stato e dal Tar Lazio: la presenza dentro Compagnia delle Isole di una società riconducibile alla Regione, la Mediterranea Holding, si configurava come una sorta di “aiuto di Stato” nella formazione della fidejussione che era stata presentata da Compagnia delle Isole ai commissari del gruppo Tirrenia che ha messo in vendita il ramo Siremar. Per la verità al Ministero dell’Economia che sovraintendeva alla gara il Tar Lazio aveva dato un tempo massimo di 120 giorni dal febbraio 2015 per passare l’aggiudicazione alla Sns, ma alla fine è trascorso oltre un anno con burrasche più o meno pesanti che intanto hanno travolto l’affare e nemmeno oggi, all’indomani della stipula dell’atto, sembra essere tornato il bel tempo. Di fatto la cessione del gruppo Siremar da parte della Compagnia delle Isole è avvenuto sulla spinta di un preciso comportamento del Ministero dei Trasporti, intanto la mancata erogazione dei contributi a Compagnia delle Isole per i servizi intanto resi con gli ex aliscafi Siremar da e per le isole minori, si parla di 60 milioni di euro, dall’altra parte la promessa della cancellazione della sanzione da 10 milioni di euro nel frattempo contestata alla società, se la CdI senza batter ciglio avesse proceduto, come è avvenuto ieri, alla revoca della convenzione e alla cessione dell’ex Siremar, per non parlare poi del doppio decreto con i quali ieri la Regione Sicilia si è presentata a Roma per la firma dell’atto: tutti e due emessi dall’assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, ma da due diverse direzioni, nel primo si subordina il passaggio al pagamento di una serie di oneri fiscali, nel secondo sparisce tutto. Insomma la CdI avrebbe ceduto per non dichiarare forfait il ramo ex Siremar alla Sns, dall’altro lato Ustica Lines e gruppo Franza ricevono una boccata di ossigeno non indifferente per le proprie casse. Da questa mattina le biglietterie Ustica Lines emettono i biglietti anche per l’ex Siremar per quanto riguarda gli aliscafi, col marchio Sns, la società Ng invece per i traghetti. Tutto questo però con il silenzio dell’antitrust che pare nessuno abbia interpellato a proposito dell’atto firmato ieri, e con un ricorso ancora pendente tutto dentro la CdI dove un socio di minoranza, il milazzese Taranto, gruppo Davimar, pare avere in mano le carte per colpire il gruppo di maggioranza che ha ceduto l’ex Siremar, con tanto di esposto presentato alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti.
Si scrive Sns, ex Siremar, ma si legge Ustica Lines
Colpaccio del duo Morace/Franza, acquisita l’ex compagnia del gruppo Tirrenia