I Carabinieri della Compagnia di Corleone hanno posto i sigilli su parte di un impianto di calcestruzzi del Corleonese, oggetto di attività investigativa per plurime violazioni alla normativa ambientale, procedendo al sequestro di tutti i mezzi d’opera in uso alla medesima ditta ed alla notifica di un’informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della stessa.
Il decreto in argomento è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese, che ha accolto la richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo, Dott. Alfredo MORVILLO.
Le attività investigative hanno consentito, anche sulla scorta di videoriprese effettuate sull’area dell’impianto, di documentare lo smaltimento irregolare dei residui della lavorazione del calcestruzzo, a seguito del lavaggio delle autobetoniere. Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini hanno trovato ulteriore conferma dagli esiti del sopralluogo compiuto dai militari dell’Arma unitamente a tecnici ARPA, nel corso del quale è stato appurato che, una volta ripulite le betoniere, l’acqua veniva scaricata in una vasca di decantazione, collocata nello spiazzale, che presentava gravi carenze strutturali e difetti di manutenzione, con conseguente tracimazione dei reflui all’esterno del perimetro e relativo assorbimento degli stessi nel nudo terreno. Gli illeciti documentati sono avvenuti nelle immediate vicinanze di un torrente dove, tra l’altro, abitualmente pascolano greggi di pecore che si abbeverano anche nelle pozze d’acqua contaminate dal calcestruzzo.
In una circostanza, inoltre, è stato accertato che il materiale di risulta è stato direttamente scaricato su un terreno in pendenza, sito all’esterno dell’impianto, a valle del quale scorre il citato corso d’acqua.