“Caso Campana”. L’assessore Marchese in consiglio: “Lavori di pulizia in regola. Leggerezza nella comunicazione”. Asaro: “Amministrazione riconosca l’errore”

consiglio comunale castellammareCASTELLAMMARE EL GOLFO. Durante il consiglio comunale di ieri l’assessore Antonino Marchese ha risposto all’interrogazione del consigliere comunale Giacomo Asaro in merito allo stato in cui versa Cala Petrolo e Cala Campana, alla luce degli ultimi fatti di cronaca, ovvero della “sospensione” dei lavori da parte della Guardia Costiera per “mancata comunicazione”.

Il consigliere Giacomo Asaro, durante il suo intervento, ha spiegato le ragioni di tale interrogazione: ““l’interrogazione nasce da due elementi, il primo elemento è l’attenzione che meritano questi luoghi per la nostra città in quanto carichi di tradizione e ricordi mentre il secondo elemento, abbastanza dirompente, è stato l’intervento barbaro e violento dei giorni scorsi la cui committenza non si riesce a capire  se sia stata pubblica o privata sebbene siano stati utilizzati mezzi pubblici emblemi di legalità. Segnalo – spiega Asaro nel suo intervento in Consiglio Comunale – che l’associazione Sicilia Antica aveva protocollato al comune una lettera in cui sottolineava la sensibilità e l’importanza ambientale della zona Campana. Inoltre desta qualche dubbio la coincidenza secondo la quale la zona dove sono stati realizzati i lavori è la stessa che è stata oggetto di una richiesta avanzata al demanio marittimo da parte di un soggetto privato per la concessione di uno spazio demaniale. Si ritiene che l’amministrazione continui a non dire appieno la verità, spero – conclude – in un sussulto di onestà intellettuale dell’amministrazione che riconosca l’errore fatto  e provi immediatamente a riparare il danno e ripristinare lo stato dei luoghi monitorando altresì la zona con attenzione.”

L’assessore Marchese, in risposta la consigliere Asaro, ha mostrando un dossier fotografico e, in un lungo intervento, ha spiegato: “I lavori presso la Cala Campana con l’escavatore in forze al Comune di Castellammare (bene sequestrato alla mafia) si sono limitati in: spostamento di blocchi di conglomerato cementizio armato, con i ferri d’armatura arrugginiti in vista, dalla battigia (ed alcuni anche sul bagno asciuga) fin sotto la scarpata naturale a monte. Lavori questi che avevano un doppio fine pratico: togliere un pericolo potenziale ai bagnanti da puntura da ferro arrugginito; salvaguardare, per quanto possibile, la scarpata dalle onde marine, nel periodo invernale. Dall’esame e dai riscontri sul luogo, è risultato che non sono stati effettuati scavi o riporti di materiali sciolti. Questo si evince anche dalla tipologia di mezzo meccanico utilizzato (infatti si tratta di un escavatore, non di una pala meccanica). Per quanto riguarda  – continua – l’ipotesi di aver realizzato la stradella, per raggiungere la battigia con mezzi, si precisa che le due stradelle presenti sono state realizzate icaso campana castellammare 5n occasione dei lavori di riqualificazione (ad opera dell’impresa dell’epoca), quali strade di cantiere. Quest’anno, grazie al mezzo meccanico, siamo riusciti ad effettuare dei lavori molto più consistenti e soprattutto abbiamo risparmiato tanto. Per quanto riguarda la richiesta di una concessione demaniale per l’istallazione di uno stabilimento balneare in località Campana, non ha niente a che vedere con i fatti in questione. La richiesta di concessione demaniale non riguarda la battigia, ma la piazzola sulla scarpata a quota circa 2,50 metri dalla battigia. Quanto gli uffici comunali riceveranno la documentazione necessaria per esprimere un parere e/o rilasciare l’autorizzazione è chiaro che dovrà passare per il consiglio comunale.”

cala campana 1Sulla mancata “comunicazione alla capitaneria di porto di Trapani” però ammette la “leggerezza” e, nel dossier di otto pagine portato in consiglio, precisa: “Dopo quanto osservato e relazionato, certamente possiamo affermare che forse c’è stata una leggerezza a non avvisare la Capitaneria di porto del fatto che sarebbero stati effettuati lavori utilizzando mezzo meccanico sulla battigia. Abbiamo inserito la forma dubitativa sulla comunicazione specifica perché i lavori da realizzare consistevano nella pulizia della scarpata da erbacce e nello spostamento in loco di pezzi di conglomerato cementizio armato, pericolosi per la balneazione e comunque non possiamo fare a meno di evidenziare che non c’era assolutamente intenzione di effettuare movimenti di terra, come in effetti è risultato e non è stato perpetrato alcuno scempio dei luoghi. E’ chiaro – sottolinea Marchese nel sul lungo intervento –  che se la Capitaneria di porto, alla fine delle sue indagini, troverà delle mancanze gravi noi certamente porteremo le nostre ragioni nelle sedi opportune, assumendoci la responsabilità ognuno per le proprie competenze e senza ricorrere al vecchio sistema burocrate dello scarica barile.”

Una delle foto mostrate da Marchese
Una delle foto mostrate da Marchese

Non soddisfatto della risposta il consigliere Giacomo Asaro.

Sull’argomento si tornerà a parlare nel prossimo consiglio comunale convocato per il 20 giugno. Infatti l’intera opposizione (composta dai consiglierei Labita, Cruciata S., Ancona, Di Bartolo, Asaro, Palmeri, Canzoneri, Paradiso, Fausto e Norfo) ad esclusione di Motisi, ha presentato una mozione avente ad oggetto il “ripristino urgente ecosistema zona Campana e area circostante a tutela del nostro patrimoni naturalistico ambientale e censura all’operato dell’Amministrazione Comunale”.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.