CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Ieri, presso il cimitero di Castellammare del Golfo, si è svolta una piccola manifestazione in memoria di Gaspare Palmeri, vittima innocente della mafia.
Tanta gente, amici, parenti, semplici cittadini hanno raggiunto il cimitero per ricordare il concittadino ucciso barbaramente dalla crudeltà mafiosa. Presenti Il Sindaco di Castellammare Nicolò Coppola con gli assessori Barbara e Di Filippi, il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Bucca, le autorità militari: polizia, carabinieri, gli uomini della forestale e i ragazzi di Castello Libero Onlus e del locale presidio di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
“È un momento molto importante e toccante per tutti noi. – ha spiegato il referenti di Libera Castellammare Vincenzo Desiderio ad Alqamah.it – È un dovere civico di tutti ricordare tutte le vittime innocenti di mafia come Gaspare. Fare memoria non vuol dire essere qui solo nel momento della ricorrenza, ma deve essere sempre correlata all’impegno quotidiano nel contrasto alla mafia, per fare in modo che Gaspare e tutti gli altri, non siano morti invano.”
“Oggi – ha aggiunto Vincenzo Desiderio – siamo qui per ricordare il nostro concittadino, una persona per bene, una persona onesta. Vittima innocente della mafia. Siamo qui anche per colmare un vuoto, durato 25 anni.”
Il Sindaco di Castellammare Nicolò Coppola ha aggiunto: “Ero sindaco anche all’ora. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo. Ma so che era un uomo normale, umile, ucciso 25 anni fa dalla mafia. In questi 25 anni non abbiamo fatto niente per ricordare il nostro concittadino Gaspare. Per questo ringrazio i ragazzi di Libera e la famiglia Palmeri. Era un lavoratore, semplice, umile e amava la famiglia, quindi era un esempio di vita e noi abbiamo il dovere di non dimenticarlo e di fare qualcosa in più anche in futuro.”
Il Presidente del Consiglio Comunale Domenico Bucca ha portato i saluti di tutto il consiglio comunale: “A nome di tutto il consiglio comunale rinnovo l’impegno a combattere tutte le forme di criminalità. Io ricordo quell’episodio, ma è grazie a Libera che oggi ricordiamo il concittadino Gaspare per troppo tempo dimenticato.”
I figli Giovanni e Filippo, entrambi parte della grande famiglia di “Libera”, hanno ricordato la figura del padre e ricordato quel maledetto 18 giugno 1991. Giovanni, molto commosso, ha letto la storia del padre accompagnata da un lungo applauso e da tanta commozione.
Filippo, che oggi vive e lavora a Bologna, invece ha ringraziato tutti i presenti e ha rievocato i suoi ricordi: “Oggi mio padre con la vostra presenza ha riacquistato dignità, per tanti anni persa. Per troppo tempo mio padre è stato dimenticato, una persona onesta, buona, dimenticata ed etichettata come un mafioso. La memoria deve diventare impegno per combattere non solo la mafia, ma soprattutto l’indifferenza. Perché per anni è stato additato come “uomo colluso con la mafia”. Oggi invece possiamo camminare a testa alta. Perché mio padre è stato un uomo buono, onesto, che amava la famiglia, vittima innocente della mafia e dell’indifferenza.”
Vittima dell’indifferenza perché in quegli anni si diceva che “i mafiosi si ammazzano tra di loro” e quindi Gaspare per tanti, troppi, anni è stato “bollato” come mafioso.
I fatti
Il castellammarese Gaspare Palmeri è stato ucciso durante la seconda guerra di mafia, nelle campagne di Corleone, sulla strada per Ficuzza. Gaspare, operaio della forestale, quel maledetto 18 giugno si trovava in macchina con alcuni colleghi, di ritorno da una partita di calcio. Un piccolo incendio sulla strada rallentò l’auto su cui viaggiavano. Un gruppo armato affiancò l’auto e in pochi secondi una scarica di proiettili uccisero Palmeri, altri due uomini che ne ferirono un quarto. Spararono con una mitraglietta e tre pistole calibro 38. Senza scrupoli. Ed infine bruciarono l’auto.
Il bersaglio di quell’agguato mortale era Domenico Parisi, cognato di Lorenzo Greco, vicino alla famiglia Rimi di Alcamo. Ma con lui morirono sotto i colpi della violenza mafiosa Gaspare Palmeri, di 61 anni, Stefano Siracusa di 32 e Domenico Parisi di 41. Ferito in modo grave invece Antonino Mercadante che guidava la golf.
Soltanto nel 2003 la corte d’assise di Palermo ha stabilito l’innocenza di tre dei presenti, così, dopo anni di sofferenza e di isolamento per la famiglia Palmeri, è stata fatta luce su quel tragico 18 giugno 1991. Oggi i nomi di Palmeri e Siracusa sono entrati nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie stilato da Libera e ogni 21 marzo vengono letti durante la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie.”
Oggi, l’eredità morale di Gaspere Palmeri cammina sulle gambe dei suoi eredi, della moglie, dei figli Filippo e Giovanni che si impegnano quotidianamente e, soprattutto, cammina sulle gambe dei nipoti, che finalmente dopo tanti anni, possono ricordare il nonno Gaspare come “vittima innocente della mafia”, camminando sempre a testa alta.
Perchè è compito di ognuno di noi non dimenticare. E Gaspare Palmeri non sarà dimenticato.