Traffico di droga, assolti gli equipaggi delle navi “Aberdeen” e “Just Noran”. Tornano in India dopo 2 anni in carcere

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TRAPANI. Sono tornati liberi i 19 uomini membri dell’equipaggio delle navi “Aberdeen” e “Just Noran”, arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, reati per i quali la Procura della Repubblica di Palermo, Direzione Investigativa Antimafia, aveva chiesto in primo grado condanne comprese tra i sette e i dieci anni di reclusione.

I fatti.

La prima nave, la “Aberdeen”, è stata intercettata e sequestrata dalla Guardia di Finanza il 23 giugno 2014 al largo di Pantelleria con a bordo 42 tonnellate di hashish, per gli inquirenti italiani “il sequestro di hashish più importante registrato fino ad ora in Italia”.

L’operazione internazionale è stata condotta in collaborazione tra il Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, il Maritime Analysis and Operations Centre di Lisbona, le autorità doganali francesi e la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga di Roma.  Al termine della complessa operazione oltre al sequestro della droga, è stata disposta la custodia cautelare in carcere dell’intero equipaggio composto da 4 cittadini libanesi e 12 indiani. L’equipaggio indiano aveva dichiarato sin da subito di non sapere niente del carico della nave. Infatti gli uomini, quasi tutti giovanissimi, erano stati ingaggiati da una agenzia marittima indiana e mandati ad Amburgo per imbarcarsi in direzione del Mediterraneo. Per molti di loro era la prima esperienza in mare ed erano all’oscuro del contenuto del carico. Condannati a 4 anni di reclusione in primo grado, venerdì scorso la Corte di Appello di Palermo ha accolto la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Tiziana Pugliesi che ha assistito entrambi gli equipaggi, assolvendoli da ogni accusa e disponendo l’immediata scarcerazione dopo due anni di carcere da innocenti.guardia di finanza

La seconda nave, la “Just Noran”, intercettata a sud dell’isola di Pantelleria della Guardia di Finanza il 29 giugno 2014 e condotta al porto di Trapani, trasportava circa 28 tonnellate di hashish. Anche in questo caso, per i 6 componenti indiani dell’equipaggio (oltre a 4 siriani), dopo una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione comminata in primo grado dal Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo, è arrivata l’assoluzione da parte della Corte di Appello di Palermo lo scorso marzo. L’operazione è avvenuta pochi giorni dopo quella che portò al sequestro della nave “Aberdeen”.

Le navi poste sotto sequestro sono rimaste ormeggiate presso la banchina Isolella Sud del Porto di Trapani dal 2014, trasferiti in un’altra banchina solo lo scorso maggio.

Tutti i marittimi delle rispettive navi hanno finalmente fatto rientro in India. Infatti gli uomini dell’equipaggio della nave “Aberdeen”, assolti venerdì scorso, da Trapani sono stati trasferiti a Roma presso l’ambasciata ed infine hanno fatto rientro a casa.

tribunale-palermoSi è conclusa quindi nei giorni scorsi una vicenda molto delicata che ha rischiato di aprire un altro caso politico tra Italia e India, questa volta però di segno opposto rispetto alla vicenda dei due marò italiani.

Il caso aveva già creato “attriti” tra Roma e New Delhi lo scorso anno.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.