Primo passo a Segesta, dove Comune e Agesp collocano una colonnina trita bottiglie di plastica e lattine.
Sono le notizie di oggi, la Sicilia è sommersa dai rifiuti, le discariche si sono esaurite e purtroppo la maggioranza dei siciliani non conosce la raccolta differenziata. Se per tempo la differenziata fosse entrata nelle nostre città, se invece alcuni sindaci invece a pensare a fare i bracci di ferro pro o contro gli Ato, se gli Ato non fossero diventati solo posti di sottogoverno o luoghi dove aggirare le norme sugli appalti, con incarichi diretti forse a chi nemmeno era in grado di pulire una sola via, se tutto questo fosse stato fatto bene e si fosse evitato l’affarismo, oggi la situazione poteva essere diversa.
Alle porte di Trapani esiste un impianto di riciclaggio, costato svariati miliardi di vecchie lire, anche per le tangenti pagate alla politica, diventato solo monumento all’inefficienza, impianto che fece arricchire solo la mafia. Per un lungo periodo lo gestì l’impresa che era del capo mafia Vincenzo Virga, intercettato a dire bene di quella struttura, “cumpari trasi munnizza e nesce oro”. Ecco l’impianto di riciclaggio di contrada Belvedere doveva diventare già negli anni ’80 emblema del nuovo smaltimento dei rifiuti…e invece è lì inutilizzato per i suoi scopi, usato spesso come luogo dove ammassare l’immondizia da conferire in discarica, oggi a Belvedere si compie una minima cernita dei rifiuti.
Un immondezzaio, per non dire della più sontuosa e fuori luogo Cattedrale, nel deserto. Ora, direte cosa c’entra tutto questo con quanto avvenuto oggi pomeriggio a Segesta, nell’area archeologica. C’entra. E’ stata messa in funzione dall’Agesp, società specializzata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, in accordo con il Comune e la direzione del parco archeologico, una semplice colonnina, che servirà a raccogliere bottigliette di plastica e lattine, le bottigliette e le lattine di bibite che compriamo al bar, una volta svuotate finiscono puntualmente nei cestini, o anche abbandonati per terra come ancora qualcuno continua a fare.
Adesso invece una volta svuotate basta inserirle in una fessura della colonna, che li inghiotte è le frantuma, rendendo pronto materiale per il successivo riciclaggio, utile all’uomo quanto all’ambiente. La straordinarietà della cosa sta nelle parole di un paio di turisti che si sono ritrovati a passare mentre il sindaco Sciortino e l’imprenditrice Silvia Bongiorno, rappresentante dell’Agesp, presentavano alla stampa il perchè di quella colonnina ben colorata posta nei pressi del posto di ristoro dell’area archeologica.
Uno dei turisti esternava il suo stupore per la cosa che rappresentava una sorta di eccezionalità, quando nel resto d’Italia una cosa del genere rappresenta fatto consolidato senza bisogno di “inaugurazioni”.
Noi invece siamo in ritardo, possiamo far festa ma siamo in ritardo. Abbiamo anche le imprese attrezzate, ma non le chiamiamo in causa. Non impieghiamo queste professionalità, e ci combattiamo ogni giorno con l’immondizia, certe parti della Sicilia oggi fanno apparire ben poca cosa l’emergenza rifiuti in Campania di qualche anno addietro. Certo ci sono eccezionalità, ma se andate a San Vito Lo Capo in questi giorni potremmo dire di trovarci dinanzi a un panorama di mare, spiaggia e…munnizza. Per non parlare poi della zona di Carini.
Ci fermiamo qui perché è importante parlare di quello che è stato fatto adesso a Segesta, grazie a quella attenzione “quasi maniacale”, ma giusta, del sindaco Vito Sciortino per ciò che riguarda il trattamento dei rifiuti e dunque il rispetto dell’ambiente di tutto l’hinterland comunale, che comprende anche il Parco Archeologico di Segesta.
Oggi pomeriggio, nell’area di ristoro del Parco Archeologico di Segesta, è stata collocata una macchina “compattatrice per plastica e lattine” su richiesta del Comune di Calatafimi Segesta e messa a disposizione dalla società Agesp SpA di Castellammare del Golfo, con la condivisione anche dell’ormai ex Direttore del Parco dott. Sergio Aguglia e grazie alla sensibilità della nuova direttrice del Parco la Dott.ssa Agata Villa . “Questo momento – sottolinea il sindaco Vito Sciortino – rientra nell’ambito del percorso rifiuti zero che l’Amministrazione comunale ha da tempo intrapreso. Un percorso che comprende non solo la città di Calatafimi Segesta, ma anche il Parco Archeologico che sappiamo essere giornalmente visitato da migliaia di turisti. Il rispetto dell’ambiente è uno dei nostri migliori biglietti da visita. L’abbiamo potuto fare grazie alla collaborazione sia della società Agesp di Castellammare, che si occupa della raccolta differenziata e dei rifiuti solidi urbani nel nostro territorio, sia alla sensibilità dimostrata dai direttori del Parco Archeologico di Segesta. Da domani dunque una attenzione in più per l’ambiente in un momento così delicato com’è quello che stiamo vivendo in tutta la Sicilia a proposito di rifiuti. Siamo certi di fare cosa gradita a tutti coloro i quali arriveranno in questo straordinario territorio”. “L’iniziativa – aggiunge la Dott.ssa Silvia Bongiorno della Agesp S.p.A. – ha un grande valore simbolico ed un modo intelligente ed innovativo per recuperare rifiuti come plastica e lattine che altrimenti finirebbero in discarica e che invece, se opportunamente riciclati, possono ridare vita a nuovi materiali che a loro volta daranno nuovo valore a nuovi oggetti. Quello di oggi è solo l’inizio del progetto, contiamo infatti di utilizzare la macchina per compattare le bottiglie in plastica e le lattine anche in altri luoghi e con nuovi iniziative che possano premiare i cittadini virtuosi. E’ molto usata nei paesi del Nord Europa e da oggi è anche presente a Calatafimi Segesta”.
Quella appena collocata nell’area di ristoro del Parco Archeologico di Segesta, è la prima a macchina “compattatrice per plastica e lattine”, in Provincia di Trapani, facilissima da utilizzare, utilizzo ovviamente gratis, e alla fine rilascia uno scontrino con l’invito a visitare l’antico borgo di Calatafimi Segesta.