ALCAMO. Sventurata la terra che ha bisogno di eroi, sosteneva Bertolt Brecht. E di eroi nella vita di tutti i giorni ne troviamo tanti. Ad Alcamo, in un piccolo comune del trapanese, a fare da eroi ci sono stati Giulia, Matilde, Eugenio, Matteo, Valentina, Paolo, Gaia, Claudia, Filippo, Monica, Marco e Gessica. Sono tutti volontari del campo Estate Liberi di Alcamo, provenienti da mezza Italia: Roma, Firenze, Lecco, Terni, Asti, Vicenza, Verbania, Napoli, Messina, Palermo e Alcamo.
In queste settimane, i volontari del campo, armati di rastrelli, cesoie e guanti, sono intervenuti nell’area archeologica del Monte Bonifato, partendo dall’assunto che la lotta alle mafie e all’illegalità passa anche attraverso la cura e la protezione ambientale-culturale del territorio.
La pulizia e la manutenzione del monte, specie nel periodo estivo, sono state più volte richieste a gran voce dalle associazioni di volontariato con l’unico intento di scongiurare il pericolo incendi e ripristinare delle condizioni di legalità.
Di tutta risposta nessun segnale positivo è arrivato da chi di dovere. E qui entrano in gioco i cittadini, volontari e appassionati che tramite piccoli gesti, comportamenti ed esempi, rappresentano in modo eroico la parte più bella di questo paese. Quei momenti in cui ognuno è chiamato, nel proprio piccolo, a fare il proprio dovere assumendosi quella quota di responsabilità che gli spetta. E questa fetta di responsabilità se la sono assunti i campisti di Estate Liberi, i ragazzi del Presidio di Libera Alcamo Apuzzo e Falcetta, l’Archeologa Antonella Stellino, di ArcheoClub, lo staff di Vivilbosco e Salviamo il Monte Bonifato che sono intervenuti per la pulizia dell’area interessata.
Quella dei giorni scorsi è solo l’inizio delle tante attività che il volontariato sta mettendo in atto per la salvaguardia del Monte Bonifato, da tempo martoriato da incendi dolosi e comportamenti mafiosi, con il solo ed unico scopo di ridare bellezza e considerare “normale” quello che oggi ci appare eroico.