Crisi idrica ad Alcamo: la città agli sgoccioli

Surdi RubinettoTurni ogni tre giorni e tempi di erogazione idrica ridotti. Discriminate alcune abitazioni.

ALCAMO. Ad Alcamo uno dei problemi eterni non è il traffico, ma l’acqua. Ed è anche vero che tutte le amministrazioni, nel corso degli anni, hanno fatto il bello e il cattivo tempo su questo argomento, non riuscendo però mai a trovare una soluzione. Da alcuni mesi sono tantissime le abitazioni che si trovano a secco d’acqua o che, durante i turni di erogazione, non riescono nemmeno ad approvvigionare quella quantità minima che possa soddisfare i bisogni primari.

Situazione che mette in mostra gli evidenti limiti idrici che da anni il Comune di Alcamo si trova a fronteggiare. Dinamica poi  precipitata a causa di guasti irreversibili alla condotta Cannizzaro, che ha portato ad una riduzione della portata idrica di circa 35-38 litri al secondo. Ad oggi, l’unica sorgente del Comune di Alcamo è la condotta Dammussi che non risulta però sufficiente a coprire il fabbisogno idrico, specie nel periodo estivo in cui le esigenze collettive aumentano. Fabbisogno colmato solamente grazie alla copertura delle sorgenti di Monte Scuro, quest’ultime non appartenenti al comune e quindi con dei costi aggiuntivi.

Ma sono ancora tanti gli utenti rimasti senz’acqua. Complice la carenza idrica, ma anche la scelta della nuova amministrazione di portare l’acqua nelle case ogni tre giorni riducendo, però, la tempistica di flusso.

Infatti, se in passato l’acqua veniva erogata a distanza di quattro o cinque giorni, con inizio del flusso alle ore 8 e fine alle 13 circa, adesso l’acqua viene distribuita a distanza di tre giorni, per un lasso di tempo nettamente inferiore che va dalle 8 alle 10 circa. Situazione che rischia di generare forti discriminazioni in quanto presso alcune abitazioni l’acqua non riesce ad arrivare a causa della pressione, mentre altri in condizioni strutturali favorevoli riescono a coprire le proprie esigenze per primi lasciando senz’acqua coloro che hanno bisogno di più tempo.

In sostanza, ad Alcamo si corre il reale  pericolo di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B. I primi con l’acqua e i secondi senza. Per queste ragioni l’amministrazione, guidata dal Sindaco Surdi, secondo alcuni, dovrebbe  valutare seriamente l’ipotesi di ritornare alla condizione iniziale in modo da lasciare i turni ogni quattro giorni e garantire a tutti l’approvvigionamento minimo.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.