Perchè non sottovalutare lo stress…

Stress-disturbi-da-stress-e1383747733257Lo stress è una risposta psicofisiologica agli eventi della vita, in qualche modo è addirittura necessario che si attivi perchè le attività vengano portate a termine con la giusta attenzione e con il giusto peso. Tuttavia la situazione può sfuggire di mano e da naturale risposta lo stress può trasformarsi in catalizzatore di problemi di varia natura.

Si distinguono tre fasi che caratterizzano lo stress: la prima  è quella di allarme, dove si attiva il segnale che c’è qualche compito/dovere che sta superando la soglia; poi si passa alla fase di resistenza, dove chi è sottoposto a stress comincia a stabilizzarsi nonostante l’innalzamento delle richieste e infine c’è la fase dell’esaurimento, quella in cui anche le riserve sono ormai scaricate e la persona soggetta a stress non riesce a trovare più risorse per proseguire e raggiunge pian piano un esaurimento, appunto, di forze, di energie, di soddisfazione. Proprio in quest’ultima fase in cui il corpo è tirato come una corda da opposte necessità, quella di riposare per recuperare energie e quella di andare avanti per portare a termine tutte le richieste, possono cominciare a sorgere tutta una serie di sintomi fisici e psichici ad ulteriore segnale che qualcosa non sta andando secondo la naturale progressione. Sono tutti campanelli d’allarme che occorre un momento di riposo, un periodo di stop utile a recuperare energia e voglia di andare avanti.

Lo stress, di fatto, quando diventa cronico è nocivo e porta ad un abbassamento delle difese immunitarie e tra i suoi sintomi annovera i dolori diffusi (testa, stomaco, schiena), tensione alle spalle, perdita di appetito, alterazioni del sonno e tanto altro. In alcuni casi le alterazioni si cronicizzano e danno luogo a difficoltà che si prolungheranno nel tempo.

Ma cosa c’è alla base dello stress? Cosa causa una simile risposta? Alla base c’è sempre qualcosa di inconsciamente nascosto tra le pieghe di un evento speciale della vita (matrimonio, laurea, primo lavoro, cambio di ruolo) ed una personale interpretazione dell’evento stesso in chiave personale. Oppure, per qualcuon altro, c’è la tendenza a porsi nella condizione di non stare mai facendo abbastanza a cui conseguenza la ricerca forsennata di trovare questo limite soddisfacente che però realmente di fatto non esiste.

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Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.